Editoriali / Lecco città
Venerdì 20 Dicembre 2013
Lecco, aspiranti presidi
Guerra senza fine
E ad andarci di mezzo sono le scuole che aspettano da molto tempo un dirigente. La storia del concorso in sospeso per il ricorso di alcuni presidi bocciati si arricchisce di un nuovo capitolo. Il ministero ha proceduto a una nuova correzione: i bocciati sono stati promossi e i promossi la prima volta bocciati. Questi ultimi sono intenzionati a fare ricorso a loro volta.
E’ bufera sul concorso per dirigenti. Si prospetta un nuovo ricorso al Tar.
Terminata la ricorrezione degli scritti è già tempo di nuovi ricorsi. Alcuni dei docenti in precedenza promossi e abilitati a diventare presidi, con la ricorrezione degli scritti sono stati bocciati. Docenti che faranno vertenza appellandosi al Tar come loro diritto.
Una lunga vicenda senza fine. Due anni fa il Miur promuove il concorso per dirigenti nelle scuole della Lombardia. Al termine della prova scritta i bocciati fanno ricorso al Tar chiedendo l’annullamento del concorso in quanto i dati dei candidati, che dovrebbero restare segreti, erano contenuti in buste troppo leggere. Trasparenti controluce. Volendo la commissione avrebbe potuto risalire ai nomi dei candidati e fare delle preferenze.
Un lungo iter
Dopo un lungo iter durato mesi e mesi il Tar da ragione ai docenti bocciati. A questo punto il Miur nomina una nuova commissione per la correzione degli scritti. Scritti che vengono sigillati in nuove buste molto più spesse.
Terminata la correzione il verdetto della nuova commissione esaminatrice si scontra con quello della precedente.
«Alcuni docenti in precedenza bocciati sono stati promossi, e docenti inizialmente promossi sono stati bocciati. Quanto successo è assurdo - assicura Giuseppe Pellegrino segretario della Uil e responsabile del settore scuola -. I docenti inizialmente promossi e poi bocciati si appelleranno al Tar come loro diritto. Nascerà una nuova vertenza che bloccherà tutto. Ci sarà un nuovo ricorso, e visto come stanno andando le cose i bocciati nella seconda correzione hanno tutte le possibilità di vincere la causa».
Causa che potrebbe portare ad una terza correzione oppure all’annullamento del concorso stesso. «I docenti precedentemente abilitati al ruolo di dirigente e ora bocciati hanno tutto il diritto di fare causa - prosegue Pellegrino - sarebbe stato più semplice ricorreggere solo le prove dei bocciati per valutare eventuali anomalie».
Si cerca una soluzione
A rimetterci le scuole che da anni attendono la nominata di un preside.
«Sono molto perplesso - dice Mario Rampello della Cisl scuola - docenti che inizialmente avevano superato brillantemente la prova sono stati bocciati, adesso hanno tutto il diritto di appellarsi e di bloccare il concorso. E’ fondamentale trovare una soluzione che rispetti i diritti di tutti, prevedo un nuovo controllo degli atti che richiederà tempo».
Sono dodici le scuole, tra comprensivi e superiori, senza preside che devono accontentarsi di un supplente a mezza giornata. Quasi un terzo delle scuole lecchesi considerato che sono quarantadue in tutto.
A settembre si aggiungeranno il liceo scientifico Grassi, l’istituto superiore Rota di Calolziocorte e il comprensivo di Civate. I tre dirigenti, Eugenio Ripamonti, Francesco Tarragoni e Nevio Lo Martire andranno in pensione.
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