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Lunedì 23 Aprile 2012
Lecco: gli artigiani temono
la riforma del lavoro
Sulla riforma del lavoro in discussione al Parlamento, Daniele Riva, presidente di Confartigianato Lecco, sottolinea: «Troviamo sbagliato nella proposta di riforma tutto ciò che ingessa il mercato del lavoro. Così non va trasformata la lotta alle false partite Iva in una lotta alle partite Iva».
I dati sono diffusi da Confartigianato Lecco che, anche con questi numeri, vuole ribadire che per le imprese artigiane i dipendenti rappresentano un investimento da valorizzare e trattenere. Daniele Riva, presidente dell'associazione di via Galilei, nota: «L'artigianato e le micro imprese considerano la risorsa umana come un valore e giocano un ruolo da protagoniste nel mantenimento dei livelli di occupazione con contratti di lavoro permanenti. Noi siamo quelli che più di tutti assumono a tempo indeterminato, che usano il lavoro interinale e a progetto quando serve e dove serve, che fanno un uso importante del contratto di apprendistato. In altre parole, la flessibilità in entrata è usata dalle nostre imprese quando e perché serve».
A Lecco, il 57,3% delle assunzioni non stagionali del 2011 prevedevano forme contrattuali permanenti, quali l'apprendistato e il contratto a tempo indeterminato tra le micro e piccole imprese, mentre solo il 51,1% delle imprese con oltre 50 addetti prevedeva di utilizzare il medesimo contratto. Nel complesso le assunzioni permanenti rappresentano il 54,7% delle assunzioni non stagionali complessive tra le imprese.
Sulla riforma del lavoro in discussione al Parlamento, Daniele Riva sottolinea: «Troviamo sbagliato nella proposta di riforma tutto ciò che ingessa il mercato del lavoro. Così non va trasformata la lotta alle false partite Iva in una lotta alle partite Iva, sono sbagliate le norme che aumentano il costo dell'apprendistato e quelle che impongono una stabilizzazione: la nuova riforma non può essere penalizzante per le micro imprese. Attenzione, - conclude Riva - c'è il rischio che, se non interverranno modifiche, avvenga una riduzione del lavoro contrattualizzato alimentando il "nero". Noi questo non lo vogliamo».
Secondo i dati diffusi da Confartigianato, la Lombardia è in testa alle classifiche nazionali per numero di contratti a tempo indeterminato sul totale dei contratti di lavoro dipendente: nove dipendenti su dieci hanno un contratto a tempo indeterminato.
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