Editoriali / Merate e Casatese
Domenica 01 Dicembre 2013
Lecco, arriva la mini Imu
in 36 Comuni. Per ora
Decine di migliaia proprietari di prima casa che rischiano di pagare l’ennesimo balzello. Interessati 124mila residenti. Ma il numero dei paesi del Lecchese potrebbe crescere visto che col nuovo decreto legge approvato mercoledì scorso gli amministratori hanno tempo fino al 5 dicembre per cambiare le aliquote. Ma a Merate pagherà il Comune
Sono 36, per ora, i Comuni del Lecchese, per un totale di circa 124.000 residenti, dove i proprietari di prima casa non di lusso dovranno pagare il 40% di mini-Imu.
Un numero, quello dei Comuni coinvolti, che in questi giorni può ancora crescere visto che col nuovo decreto legge approvato mercoledì scorso gli amministratori hanno tempo fino al 5 dicembre (anziché il 9) per cambiare le aliquote e pubblicare le delibere sui siti web affinchè Caf, commercialisti e contribuenti possano rispettare la scadenza di pagamento slittata di un mese al 16 gennaio.
Il nuovo rimborso dell’Imu si applica a quei Comuni che nel 2012 e nel 2013 hanno deciso aliquote superiori a quella standard del 4 per mille: sulla differenza, il 40% dovrà essere versato direttamente dai contribuenti mentre il 60% arriverà dallo Stato.
Nuove aliquote
Fra i 36 Comuni della provincia di Lecco le nuove aliquote oscillano dal 4,25 per mille di Annone Brianza all’aliquota massima del 6 per mille richiesta dai Comuni di Perledo e Varenna i cui contribuenti, quindi, si preparano a pagare il 40% di quel 2 per mille che deriva dalla differenza fra il 6 per mille applicato e l’aliquota standard del 4.
Nella media, si tratta alla fine di cifre contenute, che il Sole24Ore di sabato scorso spiega con l’esempio di un bilocale con valore catastale di 70.000 euro in una città in cui la richiesta sia passata dal 4 al 6 per mille. In quel caso l’Imu si alza dagli 80 euro richiesti col 4 per mille ai 220 dell’aliquota deliberata: la differenza di 140 euro viene pagata per 56 euro dai contribuenti e per il resto dallo Stato.
Ma per gli amministratori locali, che contano su un ripensamento del Governo da qui a gennaio, il problema pesa anche a fronte di cifre richieste contenute, come spiega Andrea Massironi, assessore al Bilancio del Comune di Merate, il Comune con il maggior numero di abitanti del gruppo dei 36 e che quest’anno, come nel 2012, ha mantenuto l’aliquota al 4,4 per mille.
«Per Merate – ci dice Massironi i– rischiamo di mandare i cittadini a spendere tempo e soldi per le procedure in misura maggiore di quel che sarà la tassa in sé. E tutto è stato messo in piedi per far pagare alla gente la furbizia dei sindaci delle grandi città, che hanno aumentato le aliquote nel 2013, imparentati negli interessi coi politici di ogni colore».
Dopo la rabbia, Massironi spiega come stanno le cose a Merate e dice che alla fine per i cittadini insieme alla giunta farà in modo che paghi il Comune.
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