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Mercoledì 26 Settembre 2012
Lecco: allarme Cgil
La crisi non molla
«La crisi sta colpendo il Lecchese ed il suo tessuto produttivo in modo pesante. E rischia di mettere in discussione il ruolo nazionale che la nostra provincia ha nel manifatturiero». È un passaggio del documento approvato all'unanimità dal direttivo della Cgil di Lecco.
È un passaggio del documento approvato all'unanimità dal direttivo della Cgil di Lecco. La nota sindacale continua così nell'analisi: «La situazione di crisi di molte aziende del settore metalmeccanico, tessile, chimico e dell'edilizia (sia industriale che dell'artigianato) sono un esempio di questa grave situazione.
La Cgil di Lecco sosterrà tutte le iniziative che nascono sul territorio per sostenere l'occupazione, la qualità e l'innovazione dei prodotti e dei processi produttivi e la crescita delle imprese, come ad esempio può avvenire con il progetto Cittadella della luce sull'area Leuci. Queste - sottolinea il documento - sono le condizioni necessarie per raggiungere l'obiettivo di aumentare la produttività nel nostro Paese, e non certo la riduzione del costo del lavoro, la semplificazione amministrativa a discapito della sicurezza di lavoratori e cittadini, o l'aumento dei carichi di lavoro in azienda».
Riguardo alle misure di contenimento e riduzione del debito pubblico, la Cgil rimarca: «I provvedimenti della spending review colpiranno in modo significativo anche il nostro territorio, in particolare il welfare, la sanità, la giustizia, le amministrazioni locali ne usciranno più impoveriti. Anche la riforma delle province opera un drastico taglio numerico senza alcuna attenzione alle realtà produttive, geografiche e sociali dei territori, come avverrebbe per la provincia di Lecco. Nel contempo questa riforma produce incertezze sulla redistribuzione delle funzioni, come ad esempio in tema di lavoro e di servizi per l'impiego».
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