Lecco: all'Arlenico
sciopero di due ore

Hanno incrociato le braccia per due ore i cento lavoratori della Lucchini Severstal di Lecco, un'azienda fondamentale per l'approvvigionamento di vergella e acciaio alle aziende del territorio, ma che rischia di essere messo in difficoltà dalle strategie della società proprietaria, la russa Severstal.

g.morassi

LECCO - Hanno incrociato le braccia per due ore i cento lavoratori della Lucchini Severstal di Lecco, un'azienda fondamentale per l'approvvigionamento di vergella e acciaio alle aziende del territorio, ma che rischia di essere messo in difficoltà dalle strategie della società proprietaria, la russa Severstal, che da molti mesi sta trattando con le banche per l'approvazione di un piano finanziario che sembra non arrivare mai. Secondo le maestranze che hanno scioperato in massa, disertando linee produttive e uffici, gli effetti di questa mancanza di certezze si evidenzia nella mancanza di liquidità, problemi nell'organizzazione della produzione, così come nei cicli produttivi interni e degli appalti, ed anche con criticità per la sicurezza dei lavoratori e degli impianti. Quello che sta avvenendo a Lecco ricalca la situazione di Piombino, Trieste, Bari e Condove, cioè degli altri siti produttivi della Lucchini e sarebbe l'effetto di un difficoltoso processo di finanziamento da parte delle banche di un piano di ristrutturazione finanziaria. "Mercoledì 22 giugno il direttore delle risorse umane dell'intero gruppo verrà a Lecco per parlare con noi e i lavoratori – spiegano i sindacalisti Tore Rossi della Fiom e Giovanni Gianola della Fim – e speriamo ci fornisca anche qualche informazione su quello che accadrà il giorno successivo", cioè il 24 giugno, termine ultimo per il raggiungimento dell'accordo tra Lucchini Serverstal e gli istituti di credito per dare il via al piano di rilancio finanziario: "E' necessario agire in fretta e capire quale sia la reale situazione del gruppo e le intenzioni della proprietà rispetto al mantenimento industriale dei poli produttivi italiani, fra i quali anche la Lucchini di Lecco che ha cento dipendenti. Dobbiamo evitare che un'altra azienda vada in crisi per cause finanziarie, che nulla hanno a che vedere con le potenzialità industriali, quelle ancora consistenti e positive, della Lucchini".

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Martedì 21 Giugno 2011

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