Lecco: alla "Cea"
cassa integrazione

A causa delle difficoltà nel mercato delle saldatrici, alla "Cea" di Maggianico si prospettano sei settimane di cassa integrazione ordinaria che a rotazione interesserà tutti cento i lavoratori.

g.morassi

LECCO - Per i cento dipendenti della "Cea" di Maggianico si prospettano sei settimane di cassa integrazione ordinaria, a causa delle difficoltà che ancora si riscontrano nel mercato delle saldatrici. La "Cea" è un'azienda leader nel settore delle saldatrici con una lunga storia alle spalle. Fondata nel 1950 da Ezio Annettoni, la "Cea" per molti anni è stata una tra le aziende di punta dell'industria metalmeccanica della nostra provincia. Una ditta, moderna e tecnologicamente all'avanguardia, questo il biglietto da visita che ha sempre esibito la "Cea", un'impresa che in questa fase sta soffrendo una situazione di mercato complessa: la domanda fa fatica a riprendere. Per contrastare la concorrenza, la ditta lecchese punta sull'innovazione e sta quindi lavorando a prodotti basati specialmente sull'elettronica. Nel frattempo però e in attesa che i nuovi prodotti siano immessi nel mercato, la direzione aziendale ha chiesto sei settimane di cassa integrazione, con una media di cinquanta lavoratori interessati, ma non si esclude - se il mercato (che per il 65% è rivolto all'estero) dovesse riprendere - che i lavoratori possano essere richiamati in fabbrica. Da parte dei sindacati non ci sono problemi di possibile chiusura, perché la fabbrica di saldatrici di corso Emanuele Filiberto ha basi solide e i figli del fondatore Francesco e Fabio, puntano a far crescere l'impresa fondanta nel 1950, e vogliono portare avanti quanto il loro padre ha fatto per quasi sessant'anni (59 precisamente) fino al 2009, finchè al timone dell'azienda lecchese c'era lui, il fondatore Ezio Annettoni. Ora però alla "Cea" si guarda avanti, con novità evolutive nel campo della saldatura, che presto saranno messe in produzione a confermare che si vuole al più presto riprendere la leadership nel ramo che abbraccia ogni settore dall'edilizia alla meccanica, passando al setaccio ogni tipologia di saldatura dove l'azienda dal bollo nero arancio ha insegnato e fatto storia per molti anni. Nel frattempo però 36 lavoratori si fermeranno nella prossima settimana e 47 nella successiva, nella speranza che il lavoro possa riprendere come prima della crisi, e le commesse tornino a richiedere il prodotto di qualità del marchio "Cea" sul mercato internazionale come era stato prima della crisi mondiale. Del resto il 2009 per molte aziende dell'industria lecchese ha segnato un momento che purtroppo resterà indelebile nella storia, anche perché la crisi per molte realtà aziendali va avanti e attualmente ci sono solo timidi segnali di ripresa. Il trend congiunturale si muove ancora a singhiozzo.

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Sabato 30 Aprile 2011

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