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Lunedì 29 Ottobre 2012
Lecco: al Tubettificio
trattativa aperta
Sindacato e direzione aziendale cercano una mediazione al Tubettificio Europeo di Lecco. Si ipotizza una possibile procedura di cassa integrazione a zero ore per dodici lavoratori.
Ad agosto la fabbrica del Tubettificio Europeo aveva cessato la produzione di lattine dal momento che l'azienda aveva venduto uno dei suoi tre rami d'azienda - quello delle lattine, il meno redditizio dopo bombole e tubetti - al colosso statunitense Ball Corporation, che ha acquisito le macchine e soprattutto i clienti, dismettendo la produzione in loco.
Nel settore lattine erano impiegate trenta persone, su un organico complessivo di 150 unità. E all'inizio l'azienda aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi occupazionali, sostenendo l'intenzione di ripartire i trenta dipendenti sugli altri due rami produttivi di bombole e tubetti, nonostante le difficoltà economiche e del mercato che rendono difficile un aumento produttivo e degli ordini.
Nei giorni scorsi la proprietà aveva rivisto questa strategia e inizialmente si era pensato che l'intenzione fosse quella di ridurre il personale in esubero: «Stiamo discutendo con l'azienda per trovare una soluzione - spiega Domenico Alvaro della Fiom Cgil di Lecco - Non si è parlato di un esubero di trenta persone, al contrario l'azienda avrebbe proposto l'avvio di una procedura di cassa integrazione ordinaria a zero ore per dodici persone che erano addette al settore lattine. Su questa proposta avvieremo un confronto con la direzione dell'impresa».
Nei piani dell'azienda la procedura sarebbe destinata a dodici unità, mentre il tentativo del sindacato sarà quello di spalmare la procedura su un numero maggiore di lavoratori, in modo da non danneggiare nessuno in particolare.
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