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Mercoledì 04 Aprile 2012
Lecco: al Politecnico
un boom di iscrizioni
Un boom di immatricolazioni: il Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano è sempre più una certezza. I numeri parlano chiaro: gli immatricolati all'anno accademico 2011/2012 sono esattamente 291, 63 in più dello scorso anno, quando si erano fermate a quota 228.
Lo ha ricordato, presentando le cifre degli ultimi anni e permettendo quindi di fare un confronto con il passato quinquennio, il prorettore Marco Bocciolone, per sottolineare quanto gradimento l'ateneo riscuota non soltanto a Lecco, ma in Italia e addirittura nel mondo.
I numeri parlano chiaro: gli immatricolati all'anno accademico 2011/2012 sono esattamente 291, 63 in più dello scorso anno, quando si erano fermate a quota 228. Significativa, in questa ottica, la percentuale di universitari residenti in Provincia di Lecco: 32,6% (95), di cui 10 stranieri. «È un elemento importante - ha commentato il prof. Bocciolone -, perché noi non siamo qui per evitare la strada ai ragazzi di Lecco, ma vogliamo creare su questa sede situazioni particolari che portino qui studenti motivati a seguire corsi in inglese. Infatti, i migliori studenti delle facoltà milanesi venivano qui per trovare qualcosa di più difficile, che li mettesse ulteriormente alla prova. Nei primi anni, questa bassa percentuale di lecchesi era letta come un fallimento, ma noi lo consideriamo un successo».
L'incremento principale, per quanto riguarda le immatricolazioni, è quello fatto registrare da Ingegneria della produzione industriale: dalle 35 unità iscritte al primo anno nel 2010/2011, si è passati praticamente al doppio, a quota 71. «Sono molto soddisfatto dei risultati di quest'anno - ha aggiunto il prorettore -. L'incremento di Ingegneria della Produzione Industriale è un dato importante e significativo che posiziona il Polo di Lecco tra le strutture del Politecnico che hanno avuto la crescita percentuale maggiore. Vorrei condividere questo risultato con tutto il territorio, perché questo corso nasce da un confronto dialettico e costruttivo con gli enti e le associazioni per definire una figura professionale attuale e utile alle esigenze delle imprese. Il corso risponde quindi a una richiesta precisa del contesto aziendale di riferimento e interpreta adeguatamente l'evoluzione del mercato del lavoro che negli ultimi anni tende a privilegiare figure professionali caratterizzate da elevata trasversalità. Non a caso - ha sottolineato - il dato occupazionale dei laureati di Produzione industriale è del 100%, con un tempo medio di attesa di 2 mesi».
Il miglioramento riguarda comunque anche gli altri corsi di laurea, a partire da Ingegneria civile e ambientale, da 62 a 76 immatricolazioni. «Ha migliorato l'eccezionale risultato dello scorso anno e ha raggiunto il migliore risultato di sempre da quando è stato attivato il corso nel 2008. Direi quindi che abbiamo buoni motivi per essere molto soddisfatti del trend di crescita di questo corso».
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