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Lunedì 10 Settembre 2012
Lecco, addio assunzioni
Il lavoro non c'è più
E' la fine di un mito: da isola felice dell'economia e del benessere la nostra provincia è precipitata in una crisi mai vista. In quattro anni ha perso 4.500 posti. Il 2012 si chiuderà con un saldo negativo: più numerosi coloro che hanno perso occupazione rispetto a coloro che l'hanno trovata
Ieri mattina a villa Locatelli, Gianni Menicatti del gruppo Class, ha presentato i dati rilevati da un'indagine siglata da Excelsior e Unioncamere, da cui emergono scenari bui.
Il 2012 è destinato a chiudersi con un saldo negativo del 2% sul fronte delle assunzioni, e in flessione per quanto riguarda i lavoratori autonomi a seguito di un rallentamento delle iscrizioni di nuove imprese nei registri camerali, e di un conseguente saldo negativo generato da una crescita delle imprese che hanno cessato l'attività.
In crescita rispetto al semestre dell'anno precedente è il numero dei lavoratori inseriti nelle liste di mobilità, che nei primi sei mesi del 2011 hanno raggiunto quota 500 persone, il valore più elevato dell'ultimo biennio, per superare quota 920 a giugno 2012. Un altro dato che preoccupa è l'incidenza del personale impiegatizio in cassa integrazione che nel primo semestre di quest'anno si attesta sul 22,9%, a fronte di un 20,3% relativo all'intero anno 2011.
I posti di lavoro già ridotti del 10% rispetto all'inizio della crisi nel giugno 2008, subiranno un'ulteriore limatura nel settore industriale e dei servizi, con qualche eccezione positiva nel comparto del turismo e della ristorazione.
I dati negativi del mercato del lavoro e dell'occupazione confermano il difficile momento che sta attraversando il sistema economico lecchese.
«I dati raccolti dimostrano che la crisi colpisce ancora in modo pesante il nostro territorio - ha ribadito l'assessore provinciale al lavoro Fabio Dadati -. Eppure in un contesto di crisi come questo ci sono 450 posti di lavoro che non si riescono a coprire. Ci sono aziende che cercano tecnici, periti e ingegneri, e non li trovano. Per questo vogliamo facilitare la transizione dalla scuola al mondo del lavoro potenziando le attività di orientamento. Vogliamo promuovere tirocini formativi»
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