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Giovedì 21 Giugno 2012
Lecco, addio al filetto
La gente compra pollo
Costine e cotenna di maiale, collo di bue, ali di pollo: i tagli pregiati di carne non vanno più. Lo scamone resta nel banco frigo perché quattro lecchesi su dieci, secondo un'indagine di Coldiretti, acquistano solo le parti più economiche. E le macellerie del centro lamentano un calo di vendite del 50%
Pure la carne è in crisi, perché le famiglie devono risparmiare, anche sull'alimentazione.
A confermare il momentaccio che sta attraversando la carne è il prezzo di questo alimento, immune all'inflazione: un aumento irrisorio. In base a un'analisi di Adiconsum i prezzi medi sono aumentati fra novembre 2011 e maggio 2012 dello 0,6%, passando da una spesa media mensile di 36,60 euro a 36,80. Poco se si considera che nello stesso periodo l'inflazione registrata dal paniere Istat è stata del 2,4%.
Da un sondaggio della Coldiretti un quadro sconcertante: forti cali nelle vendite e non solo. Quattro lecchesi su dieci (il 43%) avrebbero iniziato ad acquistare i pezzi di carne meno costosi: il vitello, lo scamone, l'agnello restano al banco frigo. Alcune macellerie del centro segnalano un decremento delle vendite pari a circa il 50% rispetto agli anni passati.
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