Lecco, 1-1 con il Trento. Beffa finale nel recupero. Blucelesti in crescita: la squadra c’è

Un Lecco in crescita. Rispetto alla gara scialba, seppur vittoriosa, di sette giorni prima, il Lecco ha dimostrato di essere in crescita fisicamente. E, se non è ancora in crescita a livello di gioco, ha mostrato di avere un tasso di esperienza superiore. Almeno al Trento. Anche se i padroni di casa, in trasferta all’Euganeo di Padova, hanno dominato il gioco e Furlan ha salvato più volte il risultato, non ha però dovuto fare miracoli. Ovvero: il Trento ha fatto quel che doveva per recuperare e il Lecco ha tenuto duro. Se ancora non riesce a ribaltare le azioni, o c’è riuscito poco, è perché la mediana non gira. Ilari e Frigerio sono a mezzo servizio, probabilmente fisicamente. Galli tiene duro. E solo Gunduz, entrato benissimo, potrebbe sostituire uno dei tre. Dore è da rivedere. E pochi passi più avanti, Di Gesù ancora deve capire che è in serie C e non più in Primavera dove ti consentono di stare a pensare ore su un pallone prima di giocarlo. In C ti aggrediscono. E lui si fa aggredire. Ma imparerà. Davanti lottano tutti. Galeandro, il nuovo arrivato Sipos, Tordini, l’esordiente Rocco… Bene così, quando crescerà il centrocampo, allora potranno pensare di più a offendere che a dare una mano alla fase difensiva. Per ora cuciono e cercano di ripartire, ma non sono supportati davanti dalla mediana bluceleste, evanescente in fase di proposizione. Però si è anche capito il gioco di Baldini: chiudersi e ripartire. In Serie C di solito funziona. Però deve essere supportato da tanta grinta, e quella non manca, ma soprattutto da tanta condizione fisico atletica, e quella ancora non c’è. Basta un pizzico di fortuna che consenta al Lecco di arrivarci continuando, nel frattempo, a fare punti. Allora si potrebbe anche sperare in un buon campionato.

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