Cronaca / Lecco città
Domenica 20 Marzo 2016
Le teorie di Bauman
stregano il Sociale
«Un futuro da precari»
Leggermente Tutto esaurito a Lecco per il grande sociologo
Riflessioni sulla società multiculturale in piena crisi
«Il proletariato si sta trasformando, si soffre da soli»
Un Teatro della Società completamente esaurito ed anzi incapace di contenere le tante persone che avrebbero voluto entrare, è stato il simbolo del grande successo ottenuto da Zygmunt Bauman. Ospite di Leggermente, il festival della lettura organizzato da Confcommercio Lecco che vede il nostro quotidiano come media partner, il grande filosofo e sociologo ha riempito un intero teatro alle 16 di un pomeriggio festivo, mentre fuori un clima primaverile non sembrava favorire le riflessioni filosofiche. Eppure Lecco ha dato una prova di grande sensibilità. E Bauman, affiancato dallo studioso Carlo Bordoni, con cui ha scritto il libro “Stato di crisi” (Einaudi), non ha deluso le attese. Del resto, come ha precisato lo stesso Bordoni, Bauman è senza alcun dubbio «il maggior sociologo della modernità».
Al centro delle riflessioni di Bauman è stata la crisi globale, che sta influenzando il mondo intero e all’interno di tutto questo, il fenomeno delle migrazioni. «Lo spostamento di milioni di persone, di stranieri, verso l’Europa – ha detto Bauman - ci ha trovato impreparati, generando le ansie e le paure che caratterizzano i nostri giorni. Nella prima metà del Novecento erano gli europei che dai loro paesi emigravano nel mondo, ora noi europei stiamo fermi e sono gli altri che arrivano da noi. Questi fenomeni generano paure e preoccupazioni che una certa parte della politica sta cavalcando. Basti pensare al motto di Marine Le Pen, «La Francia ai francesi», per comprendere l’uso strumentale delle reazioni di tanti europei».
Il servizio su “La Provincia di Lecco” in edicola lunedì 21 marzo
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