Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 01 Marzo 2015
Le slot? Non in città. Territorio blindato dalla legge regionale
Sono 40 i luoghi sensibili individuati a Sondrio. La mappa disegnata e approvata nei giorni scorsi. Intanto si valuta un provvedimento sugli orari.
Sulla mappa di Sondrio spuntano le “zone rosse” in cui sarà vietata l’installazione di nuove slot. Le ha disegnate il Comune, applicando alla città le regole sulle macchinette per il gioco d’azzardo previste da Regione Lombardia.
Punto di partenza sono i “luoghi sensibili”, intorno ai quali non si possono attivare nuove slot nel raggio di 500 metri. E nel capoluogo di zone “scoperte”, fra chiese, oratori e scuole, ne restano veramente poche. L’elenco dei luoghi protetti e la cartina della città con l’indicazione delle aree di divieto sono contenuti in una delibera approvata in questi giorni dalla giunta comunale, utilizzando il “censimento” svolto nei mesi scorsi dagli uffici del municipio.
Dalle frazioni fino alle vie periferiche, passando per il centro storico, il Comune ha messo in fila scuole di ogni ordine e grado, strutture socio-sanitarie, cimiteri, impianti sportivi e luoghi di culto, dalle chiese alla Casa del regno dei Testimoni di Geova, indicando per ciascuno la zona off limits per le macchinette del gioco d’azzardo. Nelle vie comprese in ciascun perimetro di rispetto, spiega l’assessore alle Politiche sociali Loredana Porra, «non si potranno mettere nuove macchinette, né si potranno aggiungere altri apparecchi nei locali pubblici o sale che hanno già la licenza per le slot». In tutto i “luoghi sensibili” sono quaranta, sparsi fra quartieri e frazioni, quindi «la città in pratica risulta “blindata” rispetto alle nuove macchinette», sottolinea l’assessore. E in effetti sulla mappa allegata alla delibera il rosso delle zone di divieto è decisamente il colore dominante: dalle aree off limits per le nuove slot restano fuori soltanto alcune vie alla periferia est della città e alcuni punti nelle frazioni.
Il provvedimento sulle nuove installazioni, ricorda l’assessore, si inserisce in un’attività per contrastare il gioco d’azzardo patologico che il Comune sta portando avanti da un paio d’anni, ricorda l’assessore, con l’adesione al Manifesto dei sindaci “no slot” e con iniziative in collaborazione con altri enti locali e con associazioni del territorio. «Di recente abbiamo partecipato ad una riunione a Pavia degli enti locali “no slot” - spiega Porra – e tutti abbiamo concordato sull’importanza di dare sempre segnali di attenzione su questo tema. Con il provvedimento approvato in questi giorni vogliamo proprio dire che ci siamo, che continueremo l’impegno per aiutare chi ha problemi con il gioco d’azzardo patologico e per contrastare la diffusione di un fenomeno che ha dimensioni preoccupanti in tutti i territori». All’interno della rete creata intorno al Manifesto dei sindaci si sta anche discutendo di possibili idee innovative per lanciare nuovi progetti di sensibilizzazione e informazione, quindi prossimamente anche a Sondrio potrebbero arrivare altre novità, spiega Porra. Nel frattempo sull’argomento si sta lavorando a livello provinciale: «In aprile dovrebbe partire un bando su questo problema – spiega l’assessore sondriese – e si stanno valutando le possibili iniziative con la Provincia, l’Asl e gli altri Comuni. Intanto stiamo ragionando sulla possibilità di concordare a livello provinciale dei provvedimenti sugli orari, dopo i pronunciamenti del Tar in materia: sarebbe bello fare qualcosa tutti insieme, perché molti sindaci raccontano situazioni veramente drammatiche dovute al gioco d’azzardo patologico, che toccano un po’ tutte le fasce di popolazione e persone di qualsiasi condizione sociale».
Per l’amministrazione comunale, dunque, l’applicazione delle regole indicate dalla Regione - «secondo i criteri più restrittivi», precisa il testo della delibera – è solo una tappa dentro un percorso avviato già da tempo.n
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