
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 26 Aprile 2017
Le slot diminuiscono
ma non i ludopatici
L’assessore Valsecchi è in lotta su questo fronte:«Il numero delle macchinette sta calando in città, ma il Sert conferma che il problema è sempre più grave»
Una nuova sentenza del Tar in materia di slot machine e gioco d’azzardo porta nuova acqua al mulino del Comune di Lecco, che da anni ha avviato un percorso di contrasto e regolamentazione della diffusione delle sale da gioco.
Secondo quanto stabilito dai giudici della sezione di Brescia, il cambio di fornitore e la sottoscrizione di un relativo nuovo contratto sono da considerare alla stregua di una nuova apertura. E, di conseguenza, valgono i vincoli imposti dalla Regione e, nel caso di enti locali che – come Lecco – abbiano emesso regolamenti in materia, dai Comuni in relazione ai vincoli di distanza dai luoghi sensibili. Dunque, delle 8 strutture attualmente esistenti in città un paio potrebbero incorrere in questa situazione, in caso di novità contrattuali.
La notizia è stata accolta inevitabilmente con soddisfazione dall’assessore Corrado Valsecchi, che da anni porta avanti – con l’associazione Appello per Lecco oltre che personalmente – una vera e propria battaglia contro la ludopatia, che continua a fare vittime anche da noi.
«Lo dico da anni e lo ribadisco: il problema di fondo è il Governo centrale, che non ha interesse ad affrontare la questione alla radice. Siamo alle prese con uno Stato biscazziere, che sfrutta il gioco d’azzardo per ottenere risorse, mentre la Regione Lombardia e i suoi sindaci sono in prima linea in questa battaglia».
Il fenomeno, che fino a una manciata di anni fa sembrava quasi incontrastabile, nell’ambito di una notevole diffusione delle strutture (e delle slot machine nei pubblici esercizi), si sta comunque ridimensionando.
«Anche a Lecco registriamo una riduzione per quanto riguarda la presenza delle macchinette e delle sale scommesse rispetto a qualche anno fa. Posto che sono sempre troppe, non bisogna abbassare la guardia, perché anche se le slot machine diminuiscono, i lecchesi affetti da ludopatia continuano ad aumentare, come confermano al Sert (il servizio per le dipendenze dell’Ats di Lecco, ndr.). Si tratta di un incremento esponenziale, legato anche alle possibilità offerte dal gioco in rete».
Dunque, sale e apparecchiature diminuiscono, ma il problema resta, tanto che «l’azzardo resta la terza industria italiana, grazie all’assenza di azioni da parte dello Stato».
Questa sentenza del Tar, comunque, va nella giusta direzione. «Ricalca un po’ la situazione dei cinema: continuando l’attività non ci sono vincoli legati alla disponibilità di parcheggi. Ma interrompendo e riaprendo si viene assoggettati ai nuovi vincoli, che impongono la presenza di un certo numero di parcheggi privati ad uso pubblico. In ogni caso – ha concluso Valsecchi -, delle 8 sale presenti a Lecco due o tre hanno parametri che potrebbero essere discutibili per quanto riguarda la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. Questa sentenza apre una pista che vale anche per noi: se ne avremo la possibilità, la useremo per ridurre ulteriormente il fenomeno».
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