Le risorse al tavolo dell’Aqst

«No a una gestione centralista»

Dura reazione di Zini alla proposta di Bertolini:«No allo scippo dei fondi degli enti locali»

E il vicesindaco di Livigno bolla gli enti dell’accordo come «estranei al territorio»

Sondrio

«No al centralismo sondriese. Giù le mani dai soldi dei Comuni». È immediata e dura la risposta di Narciso Zini,nella sua doppia veste di presidente del Bim dello Spoel e di vice sindaco di Livigno, alla proposta del presidente della Camera di commercio Emanuele Bertolini di far confluire anche le altre risorse in arrivo da Milano -come quelle del Bim, ma non solo - in un tavolo come quello dell’Aqst.

«Non si capisce perché la spartizione o destinazione di risorse debba avvenire su tavoli dove i diretti interessati non sono neppure presenti» attacca subito Zini bocciando l’idea che pure contemplava, nel suo abbozzo, la possibilità di aprire il consesso ad altri protagonisti oltre a quelli già presenti e cioè Camera di commercio, Provincia, Regione e Comune capoluogo.

«La mia indole anticentralista e federalista rabbrividisce alla lettura dei proclami pubblicati dopo la chiusura del tavolo dell’Aqst - prosegue Zini -. Secondo quanto ipotizzato o, meglio, auspicato, le risorse dei Comuni dovrebbero conferire in un unico calderone in perfetto stile romano per poter essere gestite a piacimento e discrezione da uffici ed enti estranei alle necessità del territorio».

Un passaggio piuttosto duro questo in considerazione del fatto che a quel tavolo siede sì la Regione, ma anche un ente come quello di palazzo Muzio che il territorio sta cercando di salvare proprio in virtù della sua capacità di percepire e di fare sintesi rispetto alle necessità avvertite sul campo. Ma anche perché in questo momento, politicamente, sia Regione che Provincia sono gestite dalla Lega Nord.

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