Dall'inizio della campagna elettorale, qualsiasi canale televisivo si guardi, si trova sempre qualche politico che cerca voti promettendo cose più o meno credibili. Tra tutti quello più presente ed indisponente è Berlusconi perché non accetta discussioni con persone che la pensano in modo differente dal suo. A prescindere dalla domanda posta, risponde sempre allo stesso modo, ossia racconta la solita tiritera del complotto e dei magistrati che sono contro di lui e fa promesse elettorali incredibili anche per un bambino. Non accetta contradditorio e vuole parlare solo lui. Spero che rifletta sul suo "comportamento" e si ritiri a vita privata.
Achille Marelli
Siamo obiettivi: non c'è politico, o c'è raramente, che a domanda diretta dia risposta diretta. La replica è invariabilmente, come dice l'interrogato, argomentata; necessita, sempre a suo avviso, di un tempo lungo; non può ridursi, egli afferma, a semplificazioni riduttive. E così si parte da un punto e si arriva a un altro. Un percorso che segue Berlusconi e che segue anche chi non è Berlusconi. A proposito, poi, del suo ritiro, l'ipotesi appare altamente improbabile. Se dovesse perdere, potrebbe non essere una sconfitta tombale. Lo scenario che si annunzia è quello d'un Parlamento frazionatissimo, e dentro il quale la componente protestataria risulterà assai consistente. Ne deriva che per costituire una maggioranza capace di sostenere a sufficienza un governo potrebbe non bastare l'intesa Bersani-Monti. E sarebbe invece indispensabile anche il ricorso a Berlusconi. Insomma: un governissimo, o una grande coalizione alla tedesca, non è una fantasia improbabile.
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