Cronaca / Lecco città
Mercoledì 02 Agosto 2017
Le nozze ufficiali
tra Lecco e Como
Decreto in arrivo
Camera commercioTutto deciso sulla fusione degli enti
È atteso a giorni l’atto finale del ministero dello Sviluppo
Poi comincerà l’iter che porterà ad eleggere il vertice
Lecco con Como: ci siamo, anche dal punto di vista formale. Ormai è questione di giorni e comunque entro ferragosto, il ministero dello Sviluppo economico emetterà il decreto con gli accorpamenti delle Camere di commercio.
In Gazzetta ufficiale
Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale nascerà la Camera di commercio di Como e Lecco, sede legale a Como, sportelli operativi a Como e Lecco (di fatto per l’utenza non cambierà niente), quasi 90mila aziende iscritte al Registro imprese di cui poco più di trentamila quelle lecchesi (nel conteggio sono comprese le unità locali). Con il decreto, i vertici dei due enti camerali potranno cominciare il processo per integrare i modelli organizzativi, preludio alla fusione. Il calendario dice che - a meno di intoppi e ricorsi - attorno a gennaio-febbraio sarà concluso l’iter di elezione del consiglio camerale unico. Sarà formato da 22 componenti in rappresentanza dei diversi settori economici: agricoltura, artigianato, commercio, industria, credito e assicurazioni, trasporti ai quali si aggiungono i rappresentanti delle libere professioni, del sindacato e dei consumatori. In autunno, il ministero indicherà i numeri dei seggi per ciascun comparto. È certo - vista la composizione dei tessuti economici delle due province - che il maggior numero di rappresentanti li avranno: artigianato, commercio e industria (è prevedibile che ciascuno di questi tre comparti abbia dai quattro ai sei seggi). Fino all’insediamento del consiglio camerale di Como e Lecco, resteranno in carica gli organismi dei due enti. Infine il nuovo consiglio eleggerà il presidente che sarà affiancato da una giunta di sei componenti.
Sul peso che i due territori avranno nel nuovo ente, la valutazione numerica suggerisce che Como dovrebbe avere quasi il doppio dei rappresentanti lecchesi. Sulla base esclusiva di questo criterio, Como potrebbe avere 14 seggi in consiglio e Lecco 8. Ma questo, con tutta probabilità, sarà solo uno dei criteri con i quali stabilire la composizione degli organismi del nuovo ente. Poi avranno un ruolo decisivo le trattative, le mediazioni e gli accordi che interverranno tra le varie associazioni territoriali all’interno di un singolo settore, e poi tra i diversi settori. In sostanza, sarà importante riuscire a far valere la forza del territorio, qualità che spesso si coniuga con la compattezza e l’unità di intenti.
Aggiustamenti
Nel frattempo a Lecco,è cambiata la composizione della giunta: si è dimesso Giovanni Maggi, vice presidente camerale (ed ex presidente di Confindustria), il cui posto è stato preso da Lorenzo Riva, suo successore in Confindustria. Nella prossima seduta della giunta camerale, Lorenzo Riva verrà eletto vice del suo quasi omonimo Daniele Riva. L’attuale presidente di Confindustria era entrato in consiglio camerale al posto del dimissionario Rodolfo Stropeni (vice direttore di Confindustria). Sono movimenti che tengono conto (per adeguare la rappresentanza) del rinnovo delle cariche in Confindustria.
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