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Sabato 16 Febbraio 2013
Le accuse di spreco al Bim
Bufera su 200mila euro in spot
«Non condividiamo né il metodo né il merito utilizzati dal presidente del Bim - sottolinea il presidente della Camera di commercio, Bertolini -. Personalmente sono sbigottito: ritengo scandaloso in un periodo di grave crisi, con le nostre imprese in ginocchio e i problemi di chi rimane senza lavoro, investire una somma di questa entità in pubblicità, al di fuori di qualsiasi coordinamento»
È infuriato Molteni. Indignato per la sostanza della decisione sventolata come atto di incredibile generosità nei confronti del territorio e per il modo scelto: comunicazione alla stampa bypassando amministratori e Dmo, l'ente creato per la promozione del sistema turistico territoriale. «Voglio denunciare lo sperpero di 200mila euro, che corrispondono a circa 400 milioni di vecchie lire se questo può servire a capire meglio la portata della cosa - l'esordio del sindaco che ha convocato una conferenza stampa d'urgenza per affrontare il tema -. Soldi pubblici spesi per acquistare spazi pubblicitari sulle reti Mediaset e su La 7, che da poco gravita sulla stessa area politica ben definita. E il tutto incaricando dei filmati Publitalia, società che fa capo sempre alla famiglia Berlusconi».
Anche Camera di commercio e Provincia, con toni più forti e decisi la prima, più in politichese la seconda, prendono le distanze dall'iniziativa di promozione televisiva del territorio decisa dal Bim. Una presa di posizione necessaria dopo che ieri, a domanda diretta sul coordinamento e l'eventuale coinvolgimento con la Dmo (partecipata per il 60% dalla Provincia e per il 40% dall'ente camerale) per la predisposizione del progetto, il presidente Carla Cioccarelli aveva parlato di iniziativa autonoma, ma anche del fatto che avendo chiesto l'autorizzazione ai due enti per l'utilizzo del marchio Valtellina ritenesse che il via libera fosse da considerarsi come una condivisione.
È il presidente della Camera di commercio Emanuele Bertolini a specificare che «non c'è stata e non c'è nessuna condivisione rispetto all'iniziativa assunta dal Bim. Nessuno ci ha informati dei contenuti dell'iniziativa e ci ha richiesto di condividerla. Come tutti, abbiamo appreso solo dai giornali che il Bim ha firmato un contratto da 200 mila euro con Mediaset per una serie di spot pubblicitari».
Una volta chiarita l'estraneità della Camera di commercio, Bertolini passa all'attacco. «Non condividiamo né il metodo né il merito utilizzati dal presidente del Bim - sottolinea -. Personalmente sono sbigottito: ritengo scandaloso in un periodo di grave crisi, con le nostre imprese in ginocchio e i problemi di chi rimane senza lavoro, investire una somma di questa entità in pubblicità, al di fuori di qualsiasi coordinamento. Quasi un insulto a coloro i quali devono fare i conti con la cassa integrazione o addirittura con la disoccupazione ma anche agli stessi Comuni soci del Bim, che quotidianamente si trovano in grave difficoltà a garantire i servizi essenziali ai loro cittadini per mancanza di risorse. Problemi che il Bim, evidentemente ignora, considerato che, più volte sollecitato a intervenire per aumentare la dotazione finanziaria dell'operazione Fiducia Valtellina, si è chiamato fuori, non riconoscendo la valenza di un'iniziativa unica nel suo genere che offre, questa sì, un reale aiuto alle imprese della provincia».
Oltre alla sostanza dell'iniziativa, Bertolini se la prende anche con il metodo utilizzato e cioè alla mancata condivisione dell'iniziativa. «Rilevo con rammarico come gli appelli all'unità d'intenti, alla sinergia tra enti siano rimasti inascoltati - dice -: non comprendo il perché di questo assolo del Bim. È grave aver lasciato fuori la Dmo, che si occupa del coordinamento del sistema turistico e che ha quindi le competenze per decidere le strategie promozionali».
Una pratica quella del Bim non isolata. È sempre il presidente della Camera di commercio a ricordare il caso della della cena valtellinese organizzata a Schladming per i Mondiali di sci, «completamente al di fuori del coordinamento turistico provinciale, con l'aggravante dell'inserimento in un tema, quello dell'Expo 2015, sul quale Provincia e Camera di Commercio procedono unite».
Bertolini ricorda anche che «tutti i soldi del Bim sono pubblici e appartengono, di diritto e di fatto, ai valtellinesi e ai valchiavennaschi, qualsiasi sia la loro natura, da canoni idrici, da risparmi di spesa o da investimenti finanziari fruttiferi». Nessun giudizio di merito se non l'augurio che «d'ora in avanti tutte le azioni di promozione turistica siano condivise per usare al meglio le già scarse risorse a disposizione» e il parallelo con l'amministrazione provinciale che optando per «una linea di sobrietà ed efficienza» ha utilizzato le risorse pubbliche «in modo mirato e lungimirante», il presidente della Provincia Massimo Sertori tiene a precisare di non essere stato messo al corrente dei dettagli dell'operazione da parte del Bim.
«Il 7 febbraio Cioccarelli mi ha parlato di diversi argomenti. Al termine dell'incontro mi ha accennato al fatto che il Bim, come ogni anno, avrebbe realizzato dei filmati dedicati al territorio per i quali mi ha chiesto l'utilizzo del marchio Valtellina - racconta Sertori -. Cioccarelli non mi ha mai fornito elementi relativi ai contenuti di questi filmanti, al loro utilizzo né tanto meno al loro costo finale».
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