
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 28 Aprile 2017
Lavoro nero al centro di accoglienza
Arrivano le sanzioni per il responsabile
Colorina: i carabinieri avevano scoperto tre persone occupate in mansioni irregolari. Le posizioni sono state sanate, ma restano le violazioni e l’evasione dei contributi Inps.
Sei mesi dopo i controlli, sono arrivate le sanzioni. Il caso è quello del centro di prima accoglienza di Colorina, nel quale i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Sondrio avevano effettuato un’ispezione il 15 ottobre dell’anno scorso. In quella occasione erano state riscontrate alcune irregolarità. In particolare, erano stati trovati due lavoratori italiani che prestavano la propria opera in nero. Uno aveva la mansione di coordinatore e responsabile della struttura, l’altro di addetto alle pulizie. Era stata considerata irregolare anche la posizione di un terzo lavoratore, anche in questo caso si tratta di un italiano, in possesso sì di un contratto di assunzione, ma con mansioni diverse da quelle effettivamente svolte.
Le irregolarità, come prevede la legge, erano state attribuite al legale rappresentante della società Villa dei Tigli che gestiva il centro di accoglienza al civico 6 di via Tamuscia. Oltre ai tre italiani, anche uno straniero era stato sorpreso a lavorare in nero: un cittadino nigeriano che ufficialmente non risultava neanche presente nella struttura.
Benché fosse in possesso di regolari documenti di soggiorno, l’uomo era risultato essere non un “ospite alloggiato”, ma un vero e proprio lavoratore in nero che svolgeva mansioni da interprete, accompagnatore e mediatore culturale. C’erano tutti i presupposti per un provvedimento di sospensione dell’attività, che però non è stato adottato per problemi di ordine pubblico legati alla funzione di accoglienza della struttura.
Sono stati però allontanati i lavoratori in nero, in attesa della completa regolarizzazione della loro situazione professionale. I militari del comando provinciale dell’Arma hanno anche diffuso i dati relativi all’attività del nucleo per la tutela del lavoro relativi al 2016. In tutto sono state controllate 71 aziende ed esaminate le posizioni lavorative di 200 persone. Di queste, 30 sono risultate lavorare in nero. Sette invece le attività sospese, proprio per l’irregolarità di alcune posizioni lavorative.
La somma delle sanzioni contestate ammonta a 112.885 euro. Quella effettivamente riscossa è pari a 19.476 euro. In 16 casi le violazioni hanno avuto carattere penale. Nessun arresto, ma 16 denunce a piede libero. Sono anche stati controllati tre minorenni, ma nessuno di loro è risultato irregolare. Nessun caso accertato di lavoro minorile, insomma. Sono 52 invece i cittadini extracomunitari sottoposti a controllo. Nove di loro si sono rivelati irregolari e 4 clandestini. Dieci infine le persone denunciate a piede libero per violazioni delle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro.
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