Cronaca / Lecco città
Sabato 12 Marzo 2016
Lavoro: crescono gli occupati
«Restano i timori sulla crescita»
L’analisi Uil: il segretario Monteduro: «Dati positivi con qualche ombra
Componente femminile penalizzata, i livelli pre crisi sono lontani»
L’anno scorso a Lecco gli occupati sono aumentati di 1279 unità, rispetto al 2014. I dati Istat del mercato del lavoro sono diffusi e commentati dalla Uil del Lario (che riunisce le confederazioni di Lecco e Como), il cui segretario Salvatore Monteduro parla di numeri che «evidenziano una situazione in chiaro e scuro perché se gli occupati totali sono cresciuti, la condizione non è la medesima tra maschi (a Lecco +1.894 occupati) e donne (a Lecco – 615 occupate). Sono cifre che confermano le difficoltà delle donne ad entrare nel mercato del lavoro e a conservare un’occupazione. Ancora una volta – aggiunge Monteduro – si evidenzia la disparità di genere e la situazione di difficoltà che vive la donna nel mercato del lavoro».
Oltre alla crescita registrata tra gli occupati si evidenzia un calo - pressoché identico - dei disoccupati. A Lecco, le persone in cerca di un lavoro lo scorso anno sono diminuite di 1.869 unità, sempre rispetto rispetto al 2014. Restano alti i numeri di chi è in cerca di lavoro: a Lecco sono 9.690.
Monteduro evidenzia: “Nel complesso, i dati registrano una situazione migliore del mercato del lavoro, con dati vicini a quelli del 2012. Ma sono numeri ancora lontani da quelli pre crisi, quando a Lecco il tasso di disoccupazione era a livelli frizionali (inferiore al 3%), mentre oggi siamo al 6,18%, con un tasso di occupazione di poco superiore al 66%.
Monteduro commenta così la crescita osservata lo scorso anno: «Sono molti i fattori che hanno determinato la congiuntura favorevole del mercato del lavoro – spiega il segretario della Uil – ed è indubbio il ruolo giocato dagli incentivi dati alle imprese per stabilizzare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, che da quest’anno sono fortemente ridotti ed è quindi necessario verificare cosa accadrà nel 2016, specie se il Pil globale dovesse vedere un arresto dei tassi di crescita. Una paura descritta anche dal Presidente della Bce, Mario Draghi, il quale ha previsto l’utilizzo di strumenti finanziari straordinari per rilanciare la crescita in Europa, attraverso i finanziamenti ad imprese e cittadini da parte degli istituti bancari».
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