Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 23 Novembre 2015
Lavoro, Coldiretti punta sulla Valle: «Si può crescere»
Cento posti a rischio per il latte. «Ma insistendo sui prodotti locali potremo crearne di nuovi»
«Il mezzo bicchiere vuoto sono i cento posti a rischio per la crisi del latte. Ma non dimentichiamoci della parte piena: se uniamo le forze e le idee possiamo puntare a una crescita con numeri molto più significativi». Alberto Marsetti, presidente di Coldiretti Sondrio, riassume in due frasi il senso di una “Festa del ringraziamento” che – a livello di grandi appuntamenti - ha chiuso un 2015 ricchissimo di eventi, progetti, iniziative di proposta e (almeno si spera) momenti di protesta.
L’anno di Expo, con i prodotti valtellinesi protagonisti sul Cardo e nel cuore della manifestazione, ma anche le settimane della guerra del latte che costa agli allevatori valtellinesi sette milioni di euro di mancati guadagni all’anno per decisioni assunte molto lontano. Cominciamo dai problemi. Secondo il presidente dell’associazione sono due le principali carenze: una culturale e una legislativa. «Da un lato osserviamo che il consumatore acquista prodotti a prezzi stracciati. Dall’altro le regole e i controlli sulla qualità sono estremamente severi per le aziende italiane, mentre all’estero, negli Stati d’origine di una parte delle materie prime, sono molto meno ferrei ed efficaci».
Il vero allarme di questi giorni è quello del latte: vari imprenditori affermano di non avere più i soldi per pagare i fornitori e di essere sul punto di dovere chiudere le stalle, spesso dopo decenni di attività. Si parla di un possibile accordo fra multinazionali e produttori, ma gli attuali 33 centesimi significano chiusura per molte realtà, anche valtellinesi.
«Ci sono tante aziende e tanti i posti a rischio, ci sembra difficile fornire numeri precisi, ma attualmente la nostra stima parla di un centinaio di posti in pericolo in Valtellina. Quello del latte è un settore trainante, dal quale dipende una fetta significativa del settore agroalimentare e dell’economia regionale e nazionale. Non possiamo dimenticare che la stessa speculazione si osserva in altri ambiti, ad esempio quello della frutta, e che soffre anche il settore vitivinicolo».
Ma c’è spazio anche per l’ottimismo: Se “svecchiamo” la nostra Valle - aggiunge Marsetti - , e non è una questione anagrafica, possiamo creare migliaia posti di lavoro tra turismo ed enogastronomia, con l’agricoltura pronta a svolgere un ruolo da protagonista. I giovani hanno grandi aspettative e voglia di mettersi in gioco, dobbiamo rendere possibili i loro sogni. Abbiamo anche l’ambizione di fare diventare Sondrio sempre più centrale nella provincia, puntando su progetti condivisi con le altre categorie, e chiarisco che questa non è critica a chi l’amministra adesso».
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