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Sabato 22 Ottobre 2011
L'autunno valsassinese
di Antonia Pozzi
Le sue poesie esprimono tutto lo spettacolo dell'autunno: uno sguardo intenso sulla realtà della nostra terra
PASTURO - Lo spettacolo dell'autunno nei boschi della Valsassina che si appresta all'inverno, soprattutto in ottobre, mostra il meglio di se. Abbiamo provato a raccontare l'autunno, il tempo di cercatori di funghi e di castagni, attraverso la voce poetica di Antonia Pozzi (sul sito tutta la sua affascinante esistenza), che negli anni Trenta a Pasturo ha scattato immagini che sono un documento eccezionale.
Il suo è un autunno tutto giocato sui particolari, quello delle nebbie leggere, della rugiada sulle foglie morte «mentre il terriccio accoglie / petali stanchi di ciclamini / e crochi, velati / di uno stesso pallore / roseo - ». E la sua montagna d'autunno, «venata di sole» porta sul grembo «il cielo tutto azzurro» e chiama «voli d'uccelli» alle sue mani «colme di vento».
E' il 10 settembre 1937 quando, in una pagina del diario, parla del cimitero di Pasturo, del disordine della Chiesa e dice di essere rimasta molto tempo «con la testa appoggiata alle sbarre del cancello».
A queste pagine affida un desiderio che sarà esaudito, dopo la sua prematura morte: «Ho visto un pezzo di prato libero che mi piace . Vorrei che mi portassero giù un bel pietrone della Grigna e vi piantassero ogni anno rododendri, stelle alpine e muschi di montagna. Pensare d'esser sepolta qui non è nemmeno morire; è un tornare alle radici. Ogni giorno le sento più tenaci dentro di me. Le mie mamme montagne».
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