Sport / Lecco città
Venerdì 15 Novembre 2013
L’attaccante Rota è pronto
Contro il Mapello l’occasione
«Sono una testa matta ma se domenica giocherò sono certo che darò il massimo
Contro i bergamaschi sarà dura, ma dobbiamo adattarci al gioco degli avversari»
L’intera intervista su La Provincia di Lecco di venerdì 15 novembre
È la speranza dell’attacco del Lecco per la gara di domenica. È il giovane (ma ormai non diteglielo più, che si arrabbia) Nicola Rota, classe 1994 da Vercurago.
Un attaccante accreditato di grandi numeri tecnici che, però, stenta a “esplodere”. Tutti ne parlano bene ma lui, un po’ una “testa matta”, fatica a mettersi in mostra come meriterebbe: «Fin da quando ero piccolo mi hanno sempre chiamato “testa matta” – ammette Nicola Rota -. Forse perché da un po’ di anni, anzi da sempre, in allenamento, sembro dare meno di quanto potrei. Mi dicono che sembro svogliato. Non è così. È il mio atteggiamento ma mi impegno al massimo. E se domenica giocherò non potrò essere certo svogliato. Se segnerò? Non dico niente. A me poi basta vincere. Con o senza i miei gol».
Anche perché il Mapello sarà un avversario di quelli “tosti”. Come lo è stato il Pro Piacenza capolista.
«Abbiamo imparato a non guardare all’avversario. Abbiamo fatto più fatica con il Legnago che con il Pro Piacenza. È stata una partita difficile quella di Piacenza, ma meno di quanto ci saremmo aspettati. Mi sarei aspettato più forti i rossoneri. O cambiamo noi nettamente quando giochiamo contro una formazione di bassa classifica rispetto a quando giochiamo contro una squadra di vertice, o le squadre sono tutte più o meno sullo stesso livello».
Contro il Mapello bisogna, però, trovare la giusta via di mezzo. «Dobbiamo saperci adattare al tipo di gioco della squadra avversaria – spiega il centravanti -. Se una squadra gioca “palla lunga e pedalare”, con sei giocatori fissi in difesa, non dovremmo giocare palla, ma calciarla lunga anche noi. Il mister ci sta allenando anche a questo: se non riusciamo a fare gioco, dobbiamo cambiare strategia in corso di gara, sapendo “leggere” meglio la partita».
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