Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 31 Dicembre 2014
L’Assl della Montagna: «Ma i punti ospedalieri resteranno immutati»
A riforma operativa, ovvero non prima del 1° gennaio 2016, le funzioni oggi in capo ad Aovv e Asl troveranno sintesi dentro la nuova realtà.
«A livello operativo, tanto in provincia di Sondrio quanto in Valcamonica, non cambierà molto, almeno nella prima fase della sperimentazione.
Dopo, invece, tutto dipenderà da come deciderà in tema di programmazione l’Assl della Montagna, istituita in via sperimentale per cinque anni per i territori montani di Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica».
A sottolinearlo è Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia e fautore della legge di riforma “Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo”, approvata prima di Natale dalla Giunta regionale, a titolo di revisione, seppur parziale, della riforma introdotta con la legge regionale 31 del 1997.
«Per andare un po’ più sul concreto - precisa Rizzi, che ben conosce anche il nostro territorio essendo stato medico anestesista rianimatore dentro l’Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna - non è che con la nuova normativa scompariranno o si unificheranno le Asl di Sondrio e di Valcamonica oppure verranno meno degli ospedali. Niente affatto. Continueranno a sussistere i presidi di Sondalo, Sondrio, Morbegno, Chiavenna, e i punti di erogazione di Livigno, Bormio e Tirano, così come gli ospedali di Esine e di Edolo».
«Al pari resteranno operative come ora le Asl di Sondrio e di Valcamonica, solo che non si chiameranno più Asl, ma Aisa, ovvero Aziende integrate per la salute e l’assistenza, deputate a occuparsi non più, solo, dell’erogazione di prestazioni di carattere socio-sanitario, assistenziale e di medicina preventiva, come accade oggi per le Asl, ma anche di prestazioni di carattere sanitario oggi in capo alle Aziende ospedaliere come l’Aovv».
In pratica, a riforma operativa, ovvero non prima del 1° gennaio 2016, atteso che il passaggio definitivo in Consiglio regionale della riforma di legge è previsto entro la prossima estate, le funzioni oggi in capo ad Aovv e Asl troveranno sintesi dentro la nuova realtà, denominata Aisa (Azienda integrata per la salute) per cui si unificheranno anche in vertici. Non più uno staff dirigenziale per ciascuna realtà aziendale, ma uno staff unico.
«Ricordiamo che, grazie alla riforma – dice Rizzi – le figure manageriali passeranno dalle attuali 150 a una settantina massimo, anche se è presto per sbilanciarsi al riguardo in quanto occorre attendere lo scadere dei contratti di insediamento dei manager in carica, previsto al 31 dicembre 2015».
Accanto all’Aisa, anzi, sopra l’Aisa, funzionerà, poi, la famosa Assl della Montagna «vero nodo della riforma – ammette Rizzi - perchè il suo intento è proprio quello di “delocalizzare” la massima parte dell’attività di analisi dei bisogni di salute e, quindi, di programmazione degli interventi, oggi svolta, per lo più, a livello centrale, regionale, mentre parte dell’operatività è devoluta oggi alle Asl».
«Con la creazione delle Assl, invece, quella della Montagna, nel caso di specie, spetterà al direttore generale della medesima (unico per Sondrio e Valcamonica) e al suo staff (diviso fra gli uffici di Sondrio e di Edolo alle Aisa locali), verificare i bisogni dei territori di montagna e programmare gli interventi. L’indicazione è quella di presidiare sempre più capillarmente i territori per rispondere, al meglio, ai bisogni basilari di salute della popolazione di montagna, e, quindi, implementare ancor più la rete dei collegamenti anche via elicottero, interni ed esterni alla provincia».
«Atteso che, a Sondrio, è persino più solida che in altri territori, fra personale sanitario, del 118, e del Soccorso Alpino, ma si può pure perfezionare. Dopodichè, - conclude Rizzi – la vera rivoluzione, se di rivoluzione si tratterà, per i territori coinvolti dalla sperimentazione, discenderà dalle indicazioni programmatorie che usciranno dall’Assl della Montagna».
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