Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 12 Agosto 2015
«L’area degradata? Colpa della gente»
L’ex sindaco Dario Perego risponde ai “Giovani per Merate” sul caso Cazzaniga «Sbagliato criticare il progetto. Il problema è sempre l’educazione»
Sono passati quasi vent’anni dal 1997, quando l’area Cazzaniga è stata concepita e cinque dalla chiusura del cantiere, ma le polemiche non cessano.
L’ex sindaco Dario Perego, che aveva scelto quella zona per realizzare il progetto dell’a rchitetto Marco Casamonti, torna a difendere la sua idea. E a chi come i Giovani per Merate invoca di radere al suolo l’area perché degradata, risponde. «Il degrado lo fa chi frequenta l’area, non l’area. Ai miei tempi, c’era un problema analogo per il parco delle Rimembranze. Allora come oggi, la colpa è della gente». È quindi sbagliato criticare il progetto sostenendo che ha portato degrado. «Il degrado esiste in luoghi come le stazioni, i sottopassi o i parchi perché lì la gente pensa di fare quel che vuole. Il problema però è di educazione. Purtroppo, il nostro è un paese permissivo. Altrove, le cose non sarebbero andate così».
Al di là del decoro, l’ex sindaco è abbastanza soddisfatto dell’utilizzo che si sta facendo dell’area. «Il bar è frequentato da giovani. Nel progetto originario si ipotizzava un caffé concerto o un ristorante. I due locali a breve saranno assegnati e andranno a pro loco o Artee20. Speriamo che i sodalizi abbiano la forza e la fantasia di sfruttare le potenzialità dell’area». Che, sostiene l’ex sindaco, sono «altissime». «Andranno benissimo le mostre ma spero si faccia anche dell’altro. L’anfiteatro oggigiorno non viene praticamente utilizzato ma potrebbe rendere l’area ancora più viva».
Solo a quel punto, sostiene Perego, la zona potrebbe anche essere più pulita. «In quel momento, a chi vivrà la struttura si potrà chiedere di prendersi carico anche della gestione di luci, prato e di tutto il resto, provvedendo al mantenimento della zona». «La presenza di associazioni dovrebbe inoltre disincentivare i vandalismi, più e meglio delle telecamere». La vera rivoluzione, però, conclude Perego, che cita Vasco Rossi, sarebbe «cambiare noi stessi, fare una rivoluzione culturale ed educativa, che porti a un maggior rispetto di quello che è di tutti». E così, l’area Cazzaniga non avrà più l’aspetto di un luogo degradato di una periferia cittadina ma apparirà per quello che è: «un’opera d’architettura importante che va al di là dell’aria di paese in cui è stata inserita».
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