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Mercoledì 02 Maggio 2012
«Tasse sui capitali svizzeri,
non sui lavoratori italiani»
A lanciare la proposta in segno di totale dissenso nei confronti della politica economica del governo Monti è il parlamentare leghista Jonny Crosio
Crosio, che con il suo partito è all'opposizione a Roma e che, valtellinese, ben conosce la realtà dei depositi nella vicina confederazione Svizzera, torna ad affrontare la questione dei conti svizzeri e dell'evasione fiscale. Lo fa subito dopo che l'ex ministro degli Interni Roberto Maroni ha lanciato un appello alla disobbedienza fiscale sull'Imu.
«Ci sono dai 150 ai 200 miliardi di euro depositati nelle banche svizzere da evasori italiani dai quali lo Stato potrebbe ricavare almeno 50 miliardi - sottolinea l'onorevole -, ma Monti che cosa fa? Aumenta le tasse ai cittadini onesti. È un'ingiustizia sociale che come Lega Nord non possiamo accettare: in un contesto economico tanto difficile, con i lavoratori che a stento arrivano alla fine del mese, il governo non trova altro modo per recuperare soldi che pretenderli dai cittadini, quando ce ne sono moltissimi a portata di mano».
Crosio non si limita a dire cosa fare, ma indica anche come: seguire cioè l'esempio di chi ha già intrapreso questa strada. «Basterebbe agire come hanno già fatto Paesi come l'Austria e la Germania - ricorda - che, meno proni di noi davanti all'Unione europea, hanno sottoscritto accordi con la Svizzera per tassare i capitali detenuti nelle banche elvetiche». Accordi dei quali, ricorda sempre il leghista, la Commissione ha riconosciuto la compatibilità con il diritto comunitario.
L'esortazione di Crosio non nasconde certo una critica pesante nei confronti dell'attuale governo «che - dice il parlamentare - colpevolmente subisce e non decide nulla». Non solo. «L'Italia si comporta come un suddito dell'Unione europea - va ancora oltre Crosio -, ma l'Europa siamo noi, e noi dobbiamo far valere il nostro peso. L'Austria e la Germania l'hanno fatto e così dal 2013 loro potranno tassare i capitali. Perché il premier Monti non imita i colleghi austriaci e tedeschi?». Domanda per la quale ha già la risposta pronta: «Certo è più comodo infierire sui cittadini onesti invece di dialogare con la Svizzera incaricandola del ruolo di esattore, garantendo l'anonimato sui titolari dei conti presso le loro banche».
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