L’appello di una diciottenne: «Nata a Sondrio, mi hanno adottata. Cerco i miei genitori»

Da anni è alla ricerca della sua mamma naturale, e ora che ha compiuto 18 anni la sua “battaglia” ha preso ancora più vigore, è decisa ad incontrare la donna che l’ha messa al mondo. Benedetta Coviello è una giovane donna che vive nelle Marche con la famiglia adottiva.

«La mia famiglia - dice -. Amo i miei genitori, conoscono questo mio desiderio di incontrare mia madre biologica e mi appoggiano». La ragazza sa poco della sua nascita, il 23 giugno del 2006. «Sono nata a Sondrio - racconta -. Da quello che ho potuto sapere, mia mamma era molto giovane, la sua famiglia era, diciamo, particolare, e per questo motivo mi ha dato in adozione. Ora, dopo 18 anni, vorrei solo incontrarla e, magari, conoscere anche il mio padre biologico». Un desiderio, dicevamo, che non nasce da necessità particolari, Benedetta sta bene, non ha problemi di salute, ha una famiglia amorevole che l’ha cresciuta e fatta diventare una splendida giovane donna. Quello che prova è solo il desiderio di conoscere le proprie origini e le proprie radici, senza nulla da rivendicare. Ed è commovente il post che in questi giorni, proprio in occasione del suo 18esimo compleanno, ha pubblicato non solo sulla sua pagina Facebook, ma anche su quelle legate a Sondrio e provincia, nella speranza che sua madre biologica possa leggerlo e decidere di mettersi in contatto con lei, o che qualcuno possa darle qualche “dritta” per poterla finalmente incontrare.

«Scrivo questo annuncio - si legge nel post con cui ha “tappezzato” tante pagine sui social network - sperando che arrivi a mia madre (e ad un eventuale padre biologico). Sono nata a Sondrio il 23 giugno del 2006. Spero di riabbracciarti presto. Se vedi questo post contattami in privato, se ti va». Un messaggio in punta di penna, delicato e commovente. Una richiesta che ha corredato con foto, lei neonata, poi bambina sorridente, ora giovane donna in cerca di risposte. Finora, però, questa sua ricerca non ha dato frutti. Anche in passato la ragazza aveva tentato la strada dei social network, ma sempre senza gli esiti sperati. Forse alla madre biologica non è arrivato il suo accorato appello, forse invece non vuole riaprire un capitolo del suo passato che vuole lasciarsi alle spalle. Del resto, ai genitori naturali che danno in adozione il proprio figlio è garantito l’anonimato. E’ riconosciuto, però, anche il diritto dei figli a ritrovare le proprie origini, e ora che Benedetta è maggiorenne potrebbe tentare per vie legali di contattare sua madre. Esiste, infatti, un procedimento che, pur assicurando la massima riservatezza alle madri anonime, consenta di interpellarle su richiesta dei figli verificando il permanere della scelta di anonimato. Ma i social network spesso permettono di raggiungere lo stesso fine senza i lunghi passaggi della burocrazia. E ora speriamo che attraverso queste pagine l’appello di Benedetta arrivi a destinazione e che lei possa coronare il sogno di incontrare e riabbracciare chi l’ha data alla luce.

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