Cronaca / Lecco città
Lunedì 11 Dicembre 2017
L’appello di 53 lavoratori Filca
«Col fallimento perdiamo tutto»
La lettera aperta degli ex dipendenti al presidente Secchi, mercoledì 13 l’udienza che dovrà decidere sul concordato preventivo
Hanno preso carta e penna e hanno scritto una lunga lettera aperta indirizzata a Ersilio Secchi, presidente del Tribunale di Lecco.
Così 53 ex dipendenti della Filca Cooperative, che nelle ultime ore hanno deciso di dare vita a un comitato, si stanno preparando all’udienza fissata per mercoledì 13 dicembre. All’interno del documento si evidenziano le pesanti ricadute che l’eventuale revoca del concordato avrebbe sulle loro famiglie.
«Crediamo nella Giustizia»
«Non siamo in grado, non avendone le competenze, di entrare in merito a complicate questioni di diritto, e non è nemmeno nostra intenzione farlo perché crediamo nella Giustizia e in uno Stato di diritto, come è il nostro, ci sentiamo tutelati e abbiamo fiducia nei giudici chiamati a decidere delle nostre sorti - chiariscono gli ex dipendenti nella lettera rivolgendosi al Presidente del Tribunale -. Ci permettiamo “solo” di richiamare alla sua attenzione ed alla sua sensibilità di persona il profilo umano di tutta questa complicata vicenda, chiedendole di valutare la “Procedura Filca” tenendo conto anche dell’inevitabile ricaduta sociale. Oltre a questa lettera, l’ultimo e l’unico modo possibile per manifestare il nostro coinvolgimento sarà quello di essere silenziosamente presenti fuori dal Tribunale di Lecco il giorno 13 dicembre 2017». La preoccupazione dei 53 firmatari della lettera è motivata degli ultimi colpi di scena che hanno caratterizzato questa lunga e complessa vicenda. La decisione che verrà presa mercoledì in tribunale sarà cruciale per l’eventuale revoca dell’ammissione al concordato preventivo (e il conseguente fallimento di Filca Cooperative), che avrebbe contraccolpi pesantissimi per gli ex dipendenti.
«Noi e le nostre famiglie non riceveremmo più le spettanze arretrate, con conseguente aggravio di una condizione economica già messa a durissima prova e difficile da risanare, dovendo oltretutto far fronte alle difficoltà di ricollocazione nel mondo del lavoro (si tenga conto che la media dell’età di noi ex dipendenti Filca è molto alta)».
Colpiti anche i soci
Ma le ricadute non sarebbero finite qui, a farne le spese sarebbero anche i soci delle cooperative che hanno investito i risparmi di una vita per l’acquisto di una casa e che, in caso di fallimento della Filca, dovrebbero far fronte a grosse difficoltà nel processo di liquidazione delle cooperative affiliate. Questo è solo l’ultimo capitolo di una storia che gli ex lavoratori della Filca hanno ricostruito tappa dopo tappa, a cominciare dal passato di solida azienda con oltre 100 dipendenti, che per 35 anni è stata leader in Lombardia nell’edilizia residenziale e ha consentito a quasi 18 mila famiglie di accedere alla casa in proprietà. «Per noi dipendenti era motivo di orgoglio lavorare per un’azienda di successo, conosciuta per la qualità assicurata delle sue biocase, e che otteneva riconoscimenti anche grazie alla nostra abnegazione al lavoro». Ad inizio 2015 esplode la crisi e comincia un lungo percorso che porta la società, nel luglio 2016, all’istanza di preconcordato messo ora in dubbio dal pubblico ministero Nicola Preteroti.
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