Lanzada, c’è il dolo dietro al rogo nel bosco

Le indagini sono in corso da parte dei Carabinieri forestali di Sondrio, ma c’è il forte sospetto che l’incendio divampato intorno a mezzogiorno di domenica a Lanzada sia doloso. Sono stati rinvenuti indizi che ricollegano al dolo più che ad un fatto colposo dettato, magari, dall’accensione di fuochi per bruciare delle sterpaglie o avanzi di coltivi.

Qualcuno avrebbe volontariamente dato fuoco al sottobosco della pineta di Moizi, poco sopra le case della frazione, alimentando un rogo che si è agevolmente fatto strada fra gli aghi di pino secchi che tappezzavano l’area bruciandone quasi due ettari. «Le piante sono state interessate marginalmente dall’incendio - precisa il colonnello Andrea Turco, comandante dei carabinieri forestali di sondrio -, perché a bruciare è stato soprattutto il sottobosco. Le indagini, comunque, proseguono», conclude.

Sul posto, fino alle 16.30 di domenica, hanno operato i vigili del fuoco permanenti di Sondrio unitamente ai colleghi dei gruppi volontari di Chiesa in Valmalenco e di Aprica e ai volontari dell’antincendio boschivo di Lanzada coordinati da Luigi Parolini. In azione anche l’elicottero di Regione Lombardia attivato dal gruppo antincendio della comunità montana valtellina di Sondrio coordinato da Paolo Ferrari. Il mezzo ha raccolto l’acqua dal vascone Enel di Lanzada per convogliarla nella pineta e cercare di contenere l’azione del fuoco, mentre, da terra, i pompieri e i volontari dell’antincendio facevano il resto.

Un analogo rogo, ma di dimensioni più contenute, si è sviluppato domenica mattina anche a Trivigno, sopra Aprica ed è previsto il sopralluogo dei Carabinieri forestali nel pomeriggio. E sempre oggi pomeriggio verrà effettuato il sopralluogo da parte del sindaco di Livigno, Remo Galli, e dei tecnici comunali unitamente ai tecnici del Parco Nazionale dello Stelvio in valle Alpisella, dove, sabato sera, complice un violento nubifragio, si è verificato uno smottamento che ha portato via un troncone del ponte sul torrente interrompendo del tutto il collegamento per il Passo e per la Valdidentro. Un danno ingente che, certamente, occorreranno soldi e tempo per riparare.

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