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Martedì 09 Aprile 2013
L'allarme rosso delle imprese
"Troppe emergenze, tutti a rischio"
Parte da qui, da questa emergenza l'«allarme rosso» lanciato ieri da Milano del presidente di Confindustria Sondrio, Paolo Mainetti. E che ha portato all'incontro di presentazione del manifesto dei dodici presidenti provinciali di Confindustria Lombardia, guidati dal numero uno regionale, Alberto Barcella, le emergenze che oggi rappresentano la situazione reale di crisi in cui versano le imprese
SONDRIOLa provincia di Sondrio, terra di confine, soffre concorrenza e agevolazioni - fiscali e finanziarie - di cui possono avvantaggiarsi competitor stranieri in altri Paesi. E che, nel confronto internazionale, partono già avvantaggiati sui nuovi mercati internazionali emergenti.
Parte da qui, da questa emergenza l'«allarme rosso» lanciato ieri da Milano del presidente di Confindustria Sondrio, Paolo Mainetti. E che ha portato all'incontro di presentazione del manifesto dei dodici presidenti provinciali di Confindustria Lombardia, guidati dal numero uno regionale, Alberto Barcella, le emergenze che oggi rappresentano la situazione reale di crisi in cui versano le imprese. Un punto di partenza da cui Confindustria, tenta di indicare la strada del possibile rilancio nella regione più ricca e imprenditoriale d'Italia.
«Purtroppo - ha sottolineato Paolo Mainetti - è difficile competere con aziende che si trovano oltre confine. Penso ad esempio alla Svizzera, così vicina a noi, ma dove il peso della fiscalità è molto inferiore sia sui lavoratori sia sulle imprese. E dove la burocrazia è molto più semplificata. E poi, in Svizzera così come nelle province autonome, le imprese possono usufruire di incentivi per l'insediamento: insomma, allo stato attuale delle cose è difficile attirare nuove attività sul territorio, ma anche trattenere quelle che già ci sono e che sono in difficoltà diventa sempre più impossibile».
Una difficoltà che si è manifestata con il ricorso massiccio alla cassa integrazione in deroga e proprio questo è stato uno dei temi evidenziati in modo particolare nel "manifesto" di Confindustria Lombardia. A fronte della prossima scadenza di questo particolare tipo di ammortizzatore sociale il nuovo presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, si è detto disposto ad anticipare i fondi che servirebbero per mantenerlo in vita e questo è stato interpretato come un segnale incoraggiante da Alberto Barcella, presidente di Confindustria Lombardia, e da tutti i suoi colleghi a livello provinciale.
I fondi per la cassa integrazione in deroga sono senza dubbio importanti, ma non sono l'unica misura per rilanciare il settore dell'industria in Lombardia.
«Il nostro mondo - ha sottolineato Barcella - non getta la spugna, anzi ce la metteremo tutta per uscire dalla crisi, ma vogliamo lanciare un appello all'opinione pubblica e alla politica in particolare. Per uscire da questo pantano serve uno sforzo collettivo e per questo la politica deve assumersi la responsabilità di dare un esecutivo al Paese che ne garantisca la governabilità e che metta al centro del suo programma il rilancio delle imprese».
Imprese che nel 2012 hanno fatto registrare in Lombardia un calo in tutti i settori, dal -0,3% delle calzature al -10,7% dell'abbigliamento, passando dal -2,9% della meccanica e dal -3,9% del tessile e dal -6,2% del settore del legno: proprio per questo devono essere messi in campo anche altri provvedimenti concreti per il rilancio, come l'accesso al credito per le imprese, l'allentamento dei vincoli burocratici e della pressione fiscale e la costruzione di infrastrutture.
Ed è proprio per questo che il manifesto e il confronto su questi temi è stato ora proposto al Pirellone, visto che, come ha sottolineato Barcella «di fronte all'incertezza di Roma, il governo regionale è già insediato e pienamente operativo».
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