Cronaca
Martedì 21 Giugno 2016
Lago troppo alto
I danni nei piccoli Comuni
Preoccupazione per l’avvio della stagione tra passeggiate sommerse e lidi “divorate” dalle acque
Il lago di Como, ingrossato dalle piogge torrenziali per non dire monsoniche degli ultimi giorni, non ha visitato solo il lungolago cittadino e piazza Cavour, il salotto buono del capoluogo.
A mollo sono finiti anche molte delle zone che si affacciano direttamente sul Lario e che negli ultimi anni erano state risparmiate: rive, spiagge, banchine, ma anche alcuni passaggi pedonali. Il conto dei danni è certamente pesante, anche in vista dell’inizio della stagione turistica.
A Sala Comacina, per esempio, è finita sott’acqua la porzione di lungolago che dalla celebre piazzetta costeggia il porticciolo. Analoga sorte è toccata alla spiaggetta comunale, che con il bel tempo è sempre affollata. «Sono stati tre giorni davvero difficili. Peraltro beffa nella beffa avevamo appena messo a nuovo la spiaggetta con sabbia di mare. L’acqua alta di questi giorni ha rovinato parte del lavoro - fa notare, contrariato, il vicesindaco Alberto Puricelli -. Siamo stati costretti a chiudere una parte di lungolago. Ora le cose stanno tornando a una lenta normalità. Il lago era già alto prima di queste piogge torrenziali. Chi gestisce il livello del Lario doveva pensare alle conseguenze di queste abbondanti precipitazioni. E non solo alle scorte per l’estate».
Spiaggia “a mollo” anche a Colonno e inaugurazione rinviata. Da giovedì notte il livello del lago ha cominciato a salire vertiginosamente. Pioggia e lago alto: per la nuova spiaggetta comunale - moderna e da poco ultimata - inaugurazione rinviata.
Anche a Lenno, ci sono stati problemi di acqua alta: la zona conosciuta come “seconda spiaggia”, dopo il Lido, è completamente a mollo.
Della spiaggia e dei caratteristici ciotoli neppure l’ombra al momento. La situazione migliorerà certo, ma ci vorrà tempo. In salvo la Lucia, la tipica imbarcazione del Lario. Problemi, sempre a Lenno, anche per le banchine fisse in legno, trait d’union tra il lungolago Lomazzi e le barche ormeggiate una accanto all’altra
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