Lago svuotato, i sindaci dicono basta

«Troppi vantaggi a Valtellina e Bassa»

Lario sempre ai minimi, l’acqua usata per produrre energia e irrigare i campi

Fronte compatto: «Noi danneggiati, la provincia tuteli i nostri Comuni»

Lago

I sindaci rivieraschi dicono basta a una gestione dei livelli delle acque del lago che avvantaggia la produzione elettrica in Valtellina e gli interessi economici della “Bassa”, svuotando il bacino del Lario con gravi conseguenze ambientali, turistiche ed economiche per i Comuni di Lecco e di Como.

La regolamentazione del livello delle acque, negli ultimi anni sempre più spesso inferiore allo zero idrometrico, dipende infatti dalla gestione delle dighe dell’Alta Valtellina e di Olginate, controllate da consorzi in cui gli enti locali delle nostre due province non hanno alcuna voce in capitolo.

Un tema che ha significativi risvolti per i Comuni rivieraschi, come spiega il sindaco di Mandello Riccardo Fasoli: «Il problema principale si riscontra per le costruzioni che affacciano direttamente sul lago, venendo a mancare la pressione delle acque sulle fondamenta».

Stessa posizione per il sindaco di Bellano Antonio Rusconi: «Le maggiori difficoltà riguardano fondazioni e muri che tendono a cedere con costi di manutenzione important».

«Sappiamo che i mutamenti climatici incidono parecchio – premette dalla punta del Lario il sindaco Monica Gilardi - ma è anche vero che l’abbassamento del livello è sentito come un problema su tutto il lago.».

La regolazione delle acque del lago riguarda anche Pescate e il bacino del lago di Garlate «La grande assente di questa vicenda – evidenzia il sindaco di Pescate Dante De Capitani - è la Provincia di Lecco che non tutela abbastanza i comuni rivieraschi. L’acqua del lago di Como viene venduta producendo reddito per milioni di euro: noi Comuni non intaschiamo nulla; anzi, subiamo i danni delle secche».

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