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Domenica 02 Settembre 2012
Lago di Oggiono
invaso dalle alghe
Riecco le castagnole: il fenomeno si sta ripetendo sul lago di Oggiono, invaso dalla vegetazione ormai per buona parte, in certe zone fino a riva e in altre sino a parecchi metri dalla costa.
La presenza della vegetazione - che già era stata rilevata in anni precedenti - interessa in modo particolarmente massiccio il tratto in territorio di Oggiono, fino alla penisola di Civate quest'ultima, a propria volta, lambita dallo spesso tappeto verde.
Ne conseguono diversi problemi. I pescatori si lamentano anzitutto del fatto di doversi concentrare in limitati spazi: «Non si può certo lanciare la lenza in quel fitto fogliame - lo indicano spazientiti al profano che chiede chiarimenti - Quindi bisogna sfruttare le zone lasciate libere dalla vegetazione per la conformazione della costa o per le correnti; logicamente, nelle giornate in cui siamo qui a pescare in tanti, finiamo per ammassarci negli stessi punti».
Hanno altre preoccupazioni i sindaci: «Le castagnole, in sé - precisa quello di Civate, Baldassare Mauri - non arrecano alcun tipo di danno durante la loro fioritura estiva. I guai cominciano proprio a settembre, nel momento in cui le piante iniziano a morire: sprofondano lentamente verso il fondale». Qui i batteri consumano grandi quantità di ossigeno per decomporre la massa vegetale, impoverendone l'acqua.
«Considerati gli sforzi per riportare il bacino a condizioni soddisfacenti di salute - riprende Mauri - bisognerebbe asportare le specie vegetali durante la fase terminale, poco prima che discendano in profondità». Ma, per questo, è necessario reperire fondi. «Al momento - chiarisce - non ce ne sono: la Provincia ci ha detto chiaro e tondo che non ha soldi per intervenire. Speriamo che, per il futuro, si riesca a ottenere attenzione almeno dal "Consorzio del Lario e dei laghi minori", al quale ormai anche questo nostro bacino fa riferimento».
Dallo scorso gennaio, con la soppressione del "Consorzio lago d'Annone", è l'ente di Varenna a occuparsene; a livello locale è stato riconfermato un coordinamento dei sindaci che però non ha reali poteri. «Auguriamoci di poter comunque premere per arrivare ad attivare anche qui, in futuro, i cosiddetti "battelli spazzini" specifici per la pulizia delle acque. Sia chiaro - ribadisce Mauri - che ci troviamo davanti a un fenomeno assolutamente naturale e, come tale indipendente da fattori come, per esempio, l'urbanizzazione: anzi, da sempre presente sulle acque del lago. D'altronde, come ripeto, sono ingenti gli investimenti che si stanno intraprendendo per assicurare adeguati livelli di ossigeno e ridurre gli inquinanti: paga il ministero, cioè pur sempre la cittadinanza, e sarebbe corretto che le istituzioni anche a livello locale facessero poi tutto quanto possibile»
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