Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 05 Ottobre 2020
L’Adda resta ancora
sorvegliato speciale
Chiuso parco Bartesaghi
Maltempo, si respira sui Ruinon, svuotato il “lago” che si è formato
Tregua maltempo, ieri, almeno fino a metà pomeriggio, su tutta la provincia. Ciò che ha permesso all’Adda di sgonfiarsi, almeno un poco, tenuto conto che sabato ha raggiunto il picco di portata massimo degli ultimi dieci anni arrivando a sfiorare gli argini.
Sul Ruinon è stato svuotato il “lago” che si era formato sabato e che preoccupava. A Rasura la strada resta chiusa di notte dopo la frana, mentre la situazione è migliorata anche sopra Talamona.
«All’altezza dell’invaso di Ardenno, Enel, - dice Luciano Speziale, responsabile provinciale della Protezione civile - indicava, verso le 15 di sabato, una portata fra i 450 e i 480 metri cubi al secondo e un’ora dopo, è salita ancora sfiorando i 500 metri cubi. Solo il progressivo venir meno delle precipitazioni fino al pomeriggio inoltrato di oggi (ieri, per chi legge, nda), ha permesso di evitare il peggio».
Si tratta sempre di un livello di guardia del fiume perchè le acque arrivano a sfiorare, in più punti, il limite degli argini.
Basti dire che ieri a Sondrio, si è preferito chiudere il parco Bartesaghi, in via precauzionale per il timore di una possibile tracimazione delle acque. Che sabato erano fuoriuscite a Colorina, all’altezza del cimitero sulla provinciale, così come si è allagata la pista ciclabile a Piantedo, Traona e Delebio, e si è alzato pericolosamente il livello all’altezza del ponte di Ganda, a Morbegno, e a Mantello. Solo alcuni, questi, dei punti sotto osservazione, perchè tutta l’asta dell’Adda impensierisce. Tanto più da ieri sera, quando è ricominciato a piovere, anche se in modo meno battente di sabato.
«A preoccupare - sottolinea Speziale - è anche il materiale accumulatosi nelle griglie di derivazione del canale Enel ad Ardenno, zeppe di legname portato a valle dal fiume che ingrossandosi intercetta tronchi depositati nelle parti più alte e degli alvei e li porta via con sè».
Il post alluvione, in una parola, rischia di presentarsi molto impegnativo per il nostro territorio. Che al momento, sta tenendo (nessun intervento, ieri, per i vigili del fuoco dopo il tour de force di sabato), ma il pericolo non è del tutto superato.
«L’allerta, da oggi, (ieri, nda), non è più rossa neanche in Valchiavenna, ma arancione - ricorda Speziale - ed è dato in miglioramento. Ma il presidio resta costante. Buone notizie arrivano da Andalo e Delebio: i sopralluoghi anche coi nostri droni, sul Lesina e sul Madriasco, hanno dato esito positivo. Allo stesso modo i sopralluoghi effettuati sui distacchi di Talamona non hanno evidenziato motivi di preoccupazione».
Chiusa al traffico la strada per il maggengo della Val Vedello, sopra Piateda, per uno smottamento , mentre restano i presidi attivi della Protezione civile sul Ruinon, in Valfurva,«con turni predisposti fino a martedì mattina dei volontari di Valfurva, Piatta e Bormio - dice Speziale - e dove lo scenario, è tornato, nel tardo pomeriggio di oggi (ieri, nda) da C a D, e resta il presidio a Rasura dei volontari del Comune e di Pedesina, dove, domani (oggi, nda) partiranno i lavori di messa in sicurezza».n
E.Del
© RIPRODUZIONE RISERVATA