«L’Adda è pericoloso
Famiglie sulla ciclabile
come se nulla fosse»

Maltempo L’allarme del responsabile provinciale della Protezione civile per la situazione del fiume

«Domenica pomeriggio si sono viste famiglie con bambini, sulle ciclabili, in riva all’Adda, in tratti in cui il livello del fiume era rasente la pista, separato solo da un muricciuolo di contenimento. È inaccettabile. Prego le persone e gli enti di porre attenzione a questi aspetti».

A sottolinearlo è Luciano Speziale, responsabile provinciale della Protezione civile che, da venerdì scorso, ininterrottamente, coi propri uomini, e con la professionalità e pacatezza che lo distingue, presidia il territorio e le sue criticità. Insieme a tutti gli altri attori, vigili del fuoco, in primis, e, poi, i geologi, i tecnici provinciali, comprensoriali e comunali, i responsabili della gestione dei bacini idroelettrici che, tanta parte, pure, stanno avendo nella gestione di questa emergenza. Uniti nel tentativo di scongiurare, per quanto possibile, l’esondazione dell’Adda.

«Siamo arrivati a un pelo e, anzi, in alcuni punti l’Adda è, pure, fuoriuscito - ricorda Speziale -. In particolare, all’altezza del cimitero di Colorina, è finito sulla provinciale, a Morbegno, in contrada Bottà, ci sono stati allagamenti notevoli, soprattutto di scantinati, coi nostri volontari scesi ad aiutare i proprietari nel ripristino dei manufatti. E, poi, proprio le ciclabili, sono finite sott’acqua, a Mantello, Traona, Delebio, Colorina, e questo perché ci sono dei tratti che corrono nell’alveo stesso, laddove la golena è alta. Lì dobbiamo intervenire. Ho chiesto, insieme a Luca Della Bitta, a Provincia, Comunità montane e Comuni, ciascuno per la propria competenza, nel provvedere a segnalare le situazioni di pericolo. In Valchiavenna, sulle ciclabili in riva al Mera già si fa. Le si chiude quando l’allerta è rosso, le si presidia quando è arancione, e si richiama l’utente alla massima attenzione quando è giallo».

Poi c’è un aspetto legato alla responsabilità personale di ciascuno, sulla cui attivazione, Speziale, punta. «Le persone vanno educate a capire che in situazioni di massima allerta come quelle che abbiamo vissuto - dice - occorre stare riguardati. Meglio non uscire per qualche ora, o, certo, non andare in riva all’Adda coi bambini, come è capitato, proprio mentre l’Adda sfoderava una portata di 500 mc al secondo, non andare per funghi, come qualcuno si predisponeva a fare, domenica, in Val Gerola, e, meglio, non inerpicarsi neppure in montagna per mangiate autunnali».

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