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Giovedì 09 Aprile 2009
LACRIME E RABBIA DI NAPOLITANO:
"CI SONO STATE IRRESPONSABILITA' "
Il capo dello Stato ha visitato i luoghi del terremoto. Si è commosso davanti alla bere e parlando con i parenti. Momenti di nervosisnmo con i fotografi: "Non rompete, non sono qui per le foto". Poi ha accusato: "Sulle costruzioni irresponsabilità diffuse"
Il capo dello Stato giunge alla scuola sovrintendenti della Guardia di finanza, a pochi chilometri dal centro distrutto dell'Aquila, e chiede subito di recarsi lì, dove tante persone sopravvissute stanno vegliando i loro cari.
E' un omaggio privato quello del presidente, che entra da solo, senza nessuna autorità al suo fianco e senza i consiglieri, e incontra nell'hangar famiglie distrutte ma raccolte in un dolore pieno di dignità. Dentro alla grandissima sala ci sono solo un sacerdote e alcuni scout.
Commosso
E' un momento di grandissima commozione per il presidente, che è visibilmente scosso e che si sofferma per qualche minuto con alcuni familiari. C'è chi racconta di aver perso un figlio e, come fa una madre, stringe e abbraccia forte l'unico figlio sopravvissuto sussurrando al presidente che le è rimasto solo quello. Poi un'immagine da sola basta a raccontare la tragedia che si è abbattuta sull'intera regione: una bara che ha, appoggiata sopra, un'altra piccola bara bianca. E' una famiglia. Napolitano si ferma per qualche istante di raccoglimento con lo sguardo basso e gli occhi pieni di commozione.
"Non sono qui per le foto"
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano però ha anche reagito con ira contro chi ha turbato i suoi momenti di emozione davanti allae bare e mentre era con i parenti delle vittime. Nel mirino fotografi e cameramen: "Non sono venuto qui per farmi fotografare, avete fatto le foto, fatevi da parte...".
"Sono qui per parlare con le persone, non sono venuto per farmi fotografare da voi".
Il capo dello Stato è stato molto netto nel far capire che la sua visita in Abruzzo non è per lui una 'passerella' per la visibilità ma solo un omaggio "per dovere e per sentimento" alle vittime del sisma. "Voglio restare solo con queste persone", ha nuovamente ribadito ai giornalisti Napolitano, allontanandoli con un esplicito "non rompete".
"Grazie"
"Sono qui per dovere e per sentimento". Sono state queste le prime parole di Napolitano che si è rivolto ai soccorritori che sono impegnati negli aiuti alle popolazioni vittime del sisma. Incontrando alcuni rappresentanti dei Vigili del fuoco, che insieme alla Protezione civile organizzano gli aiuti, il capo dello Stato ha ribadito: "Sono qui per ringraziarvi per tutto ciò che state facendo, uno sforzo di efficienza e di generosità straordinaria nell'ambito dell'organizzazione dello Stato e della mobilitazione dei cittadini".
Atto d'accusa
Napolitano però ha puntato il dito e invitato a un severo esame di coscienza sulle eventuali responsabilit. Lo Stato oggi "c'è fortemente" ha detto il capo dello Stato, ma deve continuare ad esserci anche domani, in un 'dopo' che si annuncia difficile e certo non breve. Sui crolli di edifici di recente costruzione, poi, come l'ospedale dell'Aquila ora completamente inagibile Napolitano è durissimo: "Tutti devono farsi un esame di coscienza che non conosce assolutamente coloriture e discriminanti politiche" perchè ci sono state "irresponsabilità diffuse".
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