
Cronaca / Circondario
Venerdì 27 Giugno 2014
La vecchia autostazione
abbattuta per farne
appartamenti? «Forse»
Una ditta s’è fatta avanti, il Comune ci pensa su
Negri: «Che quello stabile sia una vergogna
lo sapevamo tutti, la raccolta di firme è inutile»

C’è un’impresa che può risolvere il problema dell’autostazione. «Una ditta – annuncia il sindaco, Tino Negri – s’è fatta avanti manifestando interesse. Al momento sta effettuando una valutazione di sostenibilità economica. L’intenzione è di presentare in Comune un progetto, in linea col piano di governo del territorio».
L’attenzione sull’autostazione è tornata alta, a mantenerla desta ci stanno pensando i cittadini, che hanno intrapreso una raccolta di firme. La petizione è depositata nell’edicola accanto all’autostazione stessa e ha superato in un paio di giorni le cento adesioni, destinate a moltiplicarsi col sostegno anche di qualche forza politica nel cui programma la struttura rientrava tra le priorità: tra queste, il Movimento 5Stelle che intende promuovere la petizione attraverso i prossimi gazebo.
«In realtà – manda a dire l’assessore Daniele Gasperini – concordiamo tutti che l’autostazione è una priorità, quindi la raccolta delle firme non ci apre gli occhi, siamo tutti consapevoli dell’importanza dell’intervento ma non abbiamo strumenti per attuarlo». Ribadisce il sindaco: «L’autostazione non è nelle condizioni di essere risistemata in economia, alla buona. Anzi, girando alla sue spalle si possono notare preoccupanti crepe che potrebbero essere chiaro segno di problemi ormai anche statici; di sicuro, non sono più buoni né gli impianti, né i servizi. Se fosse bastata una ritinteggiata, glie l’avremmo già data; i soldi per una vera ristrutturazione, d’altronde, non ci sono: o, per meglio dire, il Comune avrebbe le risorse, ma il Governo non ce le lascia spendere».
Trovare un partner è la risposta: «L’impresa c’è, sta ragionando nella logica del piano di governo del territorio al quale – ricorda Negri – il privato investirebbe nella ricostruzione di una palazzina a fini residenziali ma concederebbe al Comune spazi al piano terra per funzioni pubbliche; noi sistemeremmo anche intorno». Tra le funzioni: eventualmente ambulatori per la medicina di gruppo, oltre che spazi per i pendolari. «I tempi stanno obbligando l’impresa a valutazioni coi piedi di piombo – ribadisce Negri – Purtroppo, anche a Galbiate si conta un ingente quantità di appartamenti nuovi di zecca, invenduti».
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