Cronaca / Circondario
Martedì 23 Marzo 2021
La Valletta , nuove interdittive antimafia
«Arredomania base della ’Ndrangheta»
Provvedimento della Prefettura, sospesa anche impresa edile di Olginate
L’attività commerciale sarebbe riconducibile a Cosimo Vallelonga, considerato il nuovo boss
Altre due interdittive antimafia sono state firmate nelle scorse ore dal prefetto di Lecco Castrese De Rosa, che – come anticipato al momento del suo insediamento in corso Promessi Sposi – ha ulteriormente intensificato, in questa delicata fase pandemica, l’attività di prevenzione amministrativa antimafia, a tutela del sistema produttivo legale. Attività a cui aveva già dato slancio il suo predecessore Michele Formiglio e svolta dalla Prefettura con il supporto del Gruppo interforze composto da rappresentanti della Direzione investigativa antimafia, Questura, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.
L’obiettivo prioritario
«Questo è per noi un obiettivo prioritario - ha affermato il prefetto - per salvaguardare le nostre imprese dalle infiltrazioni della criminalità organizzata che, in questo territorio, sono ben radicate come testimoniano le numerose indagini svolte dalle Forze di polizia coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano».
I provvedimenti interdittivi del prefetto De Rosa sono stati emessi nei confronti dell’impresa individuale Sa.Costruzioni di Salvatore Caligiuri, con sede a Olginate, operante nel settore edilizio, e dell’impresa individuale Arredomania di Andrea Vivenzi, con sede a La Valletta Brianza.
Nei confronti di Caligiuri, condannato per associazione mafiosa nell’ambito dell’indagine Oversize, sono emerse le condizioni ostative previste dal Codice antimafia che determinano l’adozione di un provvedimento interdittivo.Per quanto concerne, invece, l’impresa Arredomania, le indagini svolte dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Lecco nella recente indagine Cardine-Metal Money, coordinata dalla Dda di Milano, hanno consentito di accertare che l’attività non sarebbe altro che la storica impresa di fatto riconducibile a Cosimo Domenico Vallelonga, considerato il nuovo boss della criminalità organizzata di origini calabresi operante nella provincia di Lecco, la cui affiliazione alla consorteria mafiosa calabrese (con la dote di “mammasantissima”) è confermata da più sentenze di condanna passate in giudicato. L’ultima in ordine di tempo quella “rimediata” nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta Crimine-Infinito del luglio 2010, considerata un vero e proprio spartiacque nella lotta alla ‘ndrangheta al Nord Italia: Vallelonga venne condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione.
Sedici in due anni
Salgono così a quota sedici le interdittive antimafia adottate dalla Prefettura di Lecco negli ultimi due anni, di cui cinque soltanto negli ultimi quattro mesi.
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