Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 08 Maggio 2017
La tassa di soggiorno non fa più paura
A Sondrio superata quota 50mila euro
Smentite le previsioni nefaste sull’arrivo dei turisti a seguito della nuova imposta. Chiesti in consiglio più controlli su possibili forme di “nero”, soprattutto nel mercato on line.
In questo mese di maggio, Sondrio ospiterà una serie di eventi e iniziative a vocazione turistica e culturale: da “Palco Libero”, che prenderà il via l’11 maggio, alle visite guidate di “Ti racconto Sondrio”, che cominceranno sabato; da “Open night” e “Bresaola Go”, in calendario per il weekend del 27 e 28 maggio, alla festa del gemellaggio proprio tra il capoluogo di provincia e la località brasiliana di São Mateus in programma il sabato precedente.
Tutti eventi, questi, con i quali gli organizzatori, l’amministrazione comunale e anche gli operatori del settore ricettivo sperano di richiamare nel capoluogo di provincia un buon numero di turisti. Proprio a questo proposito, va segnalato il trend positivo fatto registrare dagli incassi legati alla tassa di soggiorno negli ultimi anni proprio per le casse comunali.
I dati, presentati nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale dall’assessore al Bilancio Giampiero Busi, vedono gli incassi legati proprio alla tassa di soggiorno incrementare dai 38.285 euro del 2013 fino ai 50.964 euro dell’anno scorso, passando per i 44.982 euro del 2014 e i 47.878 euro del 2015.
Al di là di questo incremento nei numeri, proprio nel corso della seduta del consiglio comunale, alcuni esponenti della minoranza hanno invitato l’amministrazione Molteni a monitorare la situazione legata proprio alle strutture ricettive affinché tutte operino in maniera regolare: «Quali controlli vengono fatti sui bed and breakfast? - si è infatti chiesto il consigliere della Lega Nord Maurizio Piasini - E viene effettuato un controllo online per capire se esistono in rete proposte da parte dei realtà o privati che però non sono in realtà regolarmente registrati e non avrebbero il diritto di offrire questo tipo di sistemazione?».
Dal canto suo, l’assessore Busi, in risposta proprio alle sollecitazioni della minoranza, da un lato ha voluto sottolineare comunque l’effetto positivo sulle casse comunali della tassa di soggiorno e le mancate conseguenze “nefaste” che erano state prospettate alcuni anni fa dagli operatori del settore ricettivo proprio quando era stata decisa l’introduzione di questa imposta per i turisti che avessero scelto di trascorrere una o più notti nel capoluogo (tassa di soggiorno che, peraltro, è in vigore in praticamente tutte le principali città italiane); dall’altro, però, sempre Busi ha ammesso la necessità che venga creato, a livello nazionale «un quadro normativo più chiaro e preciso relativamente a questo tipo di strutture ricettive. Un quadro normativo attualmente mancante - ha concluso - che potrebbe permetterci anche di incrementare le entrate legate proprio alla tassa di soggiorno».
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