Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 18 Giugno 2013
La stangata ticket
Rincari a 66 euro
Un po’ in sordina l’aumento riguarda anche
altre 55 prestazioni e interventi chirurgici
Ecco le patologie coinvolte dalle nuove tariffe
La delibera è del 23 gennaio scorso, ma la sua pratica applicazione è scattata il 1° giugno. Un po’ in sordina, invero, complice anche la sovrapposizione elettorale e i molteplici richiami del governatore della Lombardia aduna rimodulazione del ticket nel senso, addirittura, di una sua abolizione.
Gli interventi rincarati
In realtà, almeno per il momento, il ticket non viene affatto abolito, semmai, è scattato nei suoi nuovi importi, aumentati ovviamente. Tanto che, per chi ha prenotato piccoli interventi chirurgici dal 1° giugno scorso in avanti, il pagamento del ticket fino a 66 euro a prestazione è assicurato.
E questo nuova stangata sanitaria vale per altri 55 tipologie di interventi chirurgici per i quali è prevista la permanenza di una notte al massimo in ospedale, non già in regime di ricovero ordinario, però, ma di “osservazione”, senza che vi sia, cioé, la vera e propria assistenza.
Insomma una nuova sorpresa per i pazienti. Il pagamento infatti vale, come detto, per tanti piccoli interventi di ortopedia, oculistica, ginecologia, chirurgia generale, come l’ernia inguinale, l’ernia ombelicale, la frattura dei turbinati, interventi all’utero, la litotrissia del rene e della coleciste, l’artroscopia, la biopsia del polmone, solo per fare alcuni esempi degli interventi più richiesti, atteso che il suddetto ticket si paga anche per tutta una serie di prestazioni di genetica medica, fra cui la mutazione della fibrosi cistica e la ricerca della diagnosi di celiachia.
In questi casi, peraltro, la prescrizione medica deve essere rilasciata da uno specialista del settore, ovvero, nel caso della celiachia, ad esempio, da un gastroenterologo.
Anche l’Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna, peraltro, come tutte le altre aziende lombarde, si è adeguata alla delibera regionale per cui, chi prenota un intervento fra i 55 soggetti a ticket o un’indagine di genetica medica fra le molte individuate, ora è tenuto a pagare a meno che non sia esente dal versamento del ticket per patologia o per reddito. Una percentuale, quella degli esenti, della popolazione lombarda e anche valtellinese e valchiavennasca che sfiora il 70% dell’utenza complessiva.
Stangata su un paziente su 3
A pagare, di sicuro, quindi, è il 30% della popolazione non esente dal ticket atteso che è nell’aria una rimodulazione anche di tutta la partita delle esenzioni con particolare riguardo a quelle per patologia dato che, l’intento della Regione, è quello di riconoscerle non senza, però, una valutazione attenta anche sul reddito di questi utenti. E il tutto considerato che nell’intento dell’attuale governatore della Regione vi sarebbe l’abolizione del ticket sulle prestazioni sanitarie, misura, però, attualmente solo cantierata.
Le altre prestazioni
Vale la pena, peraltro, di ricordare che, a fine 2011, già era stato introdotto il ticket anche su altre prestazioni chirurgiche molto gettonate come l’effettuazione del tunnel carpale, l’intervento di cataratta e la ricostruzione della palpebra, lo stripping delle vene varicose, la circoncisione, la biopsia dell’utero, l’artroscopia del polso e le minioperazioni per problemi alla mano.
In pratica, il tutto deriva dal fatto di aver trasformato queste prestazioni prima classificate come chirurgiche in ambulatoriali, effettuate in regime di day hospital con permanenza al massimo di una notte in ospedale, per le quali è dovuto il pagamento del ticket.
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