Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 01 Ottobre 2016
«La scuola in Valtellina
frontiera e avanguardia»
Il capo dello Stato si è complimentato con docenti e alunni. Il ministro Giannini: «Dedichiamo questo anno di studio all’unità nazionale».
«La scuola di oggi disegna e costruisce il vostro domani. Non soltanto sul terreno delle conoscenze e delle competenze, fondamentali per trovare lavoro, ma anche su quello della crescita personale, civile e democratica».
Queste le parole che il presidente della Repubblica, ieri in diretta Rai dal palco dal policampus di Sondrio, ha rivolto agli studenti italiani. Parole applaudite dai circa 1.800 ragazzi in platea, arrivati da tutte le regioni d’Italia.
«Mettete a frutto questa occasione, usate al meglio il tempo che vi si offre. Siate attivi, partecipativi, propositivi» l’esortazione rivolta da Sergio Mattarella, soffermandosi su un problema che troppo spesso si insinua nelle aule.
«Un fenomeno inquietante il bullismo in generale e nella sua versione più moderna e micidiale, quella del cyberbullismo». Un problema sociale e culturale, ha aggiunto il capo dello Stato, «di vaste proporzioni, la cui risoluzione non può essere posta esclusivamente sulle spalle della scuola». Serve lo sforzo di tutti per contrastarlo e prevenirlo: «Per combattere alla radice questo odioso fenomeno di accanimento contro chi non si omologa - la sottolineatura di Mattarella - è necessario un grande patto tra scuola, famiglia, forze dell’ordine, magistratura, mondo dei media e dello spettacolo».
Una lotta, quella contro il bullismo, che diventa «davvero efficace quando i testimonial di essa siete voi stessi, cari ragazzi. Essere prepotenti con i più deboli non è sintomo di forza, ma di viltà. Non fatevi trascinare, ma resistete e reagite all’arroganza».
Un saluto particolare, poi, l’ha voluto rivolgere «al mondo scolastico di Sondrio, una realtà che è insieme di frontiera e di avanguardia. E che contiene punte di vera eccellenza» ha riconosciuto i meriti del nostro sistema Mattarella.
L’educazione, in quanto fattore centrale e decisivo nello sviluppo di un Paese, «è la radice del futuro nazionale ed è inevitabile e, insieme, opportuno che la scuola sia al centro di un dibattito vivace e intenso», dove ognuno è chiamato al proprio dovere.
Ai docenti, il presidente ha chiesto di «mantenere entusiasmo e il senso della loro alta missione, come stanno facendo in questi giorni, contribuendo a garantire l’avvio dell’anno scolastico. Non vi è scuola, di oggi o del futuro, che possa fare a meno della libertà e dell’apporto originale degli insegnanti». Sui valori della solidarietà e dell’unità nazionale, espressione del pianeta istruzione italiano, ha posto l’accento Stefania Giannini: «Dopo Napoli lo scorso anno, spetta oggi a Sondrio la volontà di esprimere il valore della scuola, riassunto dal canto e dalle performance dei ragazzi che si sono esibiti sul palco».
Valori, ha voluto ricordare il ministro dell’Istruzione, «presentati per la prima volta dal presidente Ciampi nel 2000», che iniziò questa modalità di inaugurare l’anno scolastico. «Tutto oggi testimonia quanta potenzialità e responsabilità è nelle nostri mani e nelle mani vostre, cari insegnanti e ragazzi, che siete a scuola per esprimere la vostra identità e voglia di crescere». E ha aggiunto: «Questo valore della solidarietà toccato con mano, nel mese di agosto, anche drammaticamente, dalle scuole delle regioni colpite del terremoto».
Anziché parlare dei grandi numeri, ha preferito concentrarsi «sul numero uno: è quello che segna e che indica ciascuno di voi, ragazzi, che andate a scuola con esperienze diverse, parlando spesso lingue diverse, con alle spalle famiglie con storie che vengono da lontano, un patrimonio per la società».
Anche dal ministro Giannini un invito a chi ogni giorno siede in cattedra: «La scuola fa la scuola quando tira fuori quello che ciascuno di noi ha dentro: questa è la missione educativa, al di là che si insegni una disciplina o un’altra. Vorrei che dedicassimo insieme l’inizio di questo straordinario anno scolastico al valore dell’unità nazionale, che la scuola ha trasmesso nel nostro Paese e al valore dell’amicizia, forse la forma di amore più raffinata di cui disponiamo e che voi avete dimostrato anche su questo palcoscenico».
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