E’ uscita la classifica stilata dalla Fondazione Agnelli sulle scuole superiori italiane e la nostra provincia non sfigura. Il liceo classico «Manzoni» di Lecco è ai vertici della classifica nazionale tra i classici, mentre il liceo scientifico «Rota» di Calolziocorte, è tra i migliori licei scientifici. Si distinguono, sia pur a una certa distanza dai primi due, anche il liceo linguistico del «Greppi» di Monticello, il liceo linguistico del «Bachelet» di Oggiono, l’indirizzo di scienze umane del «Greppi» di Monticello, il tecnico del «Badoni» e il liceo delle scienze umane del «Bertacchi» di Lecco. Buoni risultati, dunque, soprattutto se si pensa ai criteri con cui la Fondazione Agnelli li redige. Il metro di misura adottato per stilare la classifica degli istituti migliori, consiste nella capacità di preparare e orientare gli studenti agli studi universitari. La Fondazione Agnelli ha analizzato i risultati al primo anno di università di 700 mila diplomati italiani.
Da questi dati emerge che a Lecco e provincia le buone scuole non mancano e ci sono delle eccellenze. Il dato più evidente riguarda la loro distribuzione. Il luogo comune dominante, sino a qualche anno fa, consisteva nel credere che le scuole superiori del capoluogo fossero le migliori a prescindere: non è più così. C’è la possibilità di una scelta qualitativamente alta anche in provincia e questo è molto confortante. Il fatto, poi, che questi risultati siano misurati sull’esito del primo anno universitario dimostra come la preparazione, che i nostri ragazzi ricevono, è più che adeguata.
In un contesto complicato come il nostro, in cui le certezze per i ragazzi che studiano sono spesso messe in crisi da un mondo del lavoro in crisi, questi dati confortano non poco. Che il tessuto scolastico del nostro territorio regga il confronto con l’università può solo rendere felici le tante famiglie che si sacrificano per far studiare i loro pargoli; d’altra parte anche i giovani studenti devono sapere che i loro studi hanno il sigillo di una qualità, che può garantire loro una buona prosecuzione tra le aule universitarie. Lecco, insomma, va confermandosi come una terra scolasticamente importante ed il simbolo di tutto questo è la presenza in città del Polo universitario del Politecnico di Milano, che va sempre più diventando un punto di riferimento.
Proprio settimana scorsa, l’aula magna della nostra università ha ospitato più di mille tra genitori e studenti delle scuole primarie e secondarie inferiori della nostra provincia. Erano i vincitori di un concorso indetto dalla Fondazione della provincia di Lecco e quella felice occasione ha permesso loro di mettere piede per la prima volta al Politecnico lecchese. Il pro rettore Marco Bocciolone, nel salutarli, ha augurato loro di poter tornare tra qualche anno come studenti del Politecnico. Un invito che segna un percorso, che oggi nella nostra città è possibile. Ed il Polo universitario è sicuramente il segnale di una Lecco che crede nei giovani e vuol dare certezze culturali e professionali alle loro speranze. Resta aperto un altro collegamento, che sarebbe augurabile la Fondazione Agnelli indagasse, quello cioè tra scuola e mondo del lavoro.
La Buona Scuola ha reso obbligatorio un monte ore (anche nei licei) che i ragazzi dovranno svolgere nelle aziende e questo è un primo passo. Soprattutto da noi, una terra votata al fare, questo collegamento dovrebbe diventare qualcosa di naturale per aiutare i ragazzi a mettere a frutto le loro attitudini.
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