Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 26 Marzo 2021
La Sassella è santuario diocesano
«Luogo di fede e di santità»
Messa solenne presieduta dal vescovo: la chiesa della Sassella è stata elevata a santuario
Con la Messa solenne, presieduta ieri sera da monsignor Oscar Cantoni, la millenaria chiesa di Santa Maria della Sassella, alle porte della città, è stata elevata a santuario diocesano.
Non si è trattato d’altro che - ha affermato il vescovo della Diocesi di Como - «confermare un antico e già riconosciuto luogo di fede e di santità, che ha permesso a tanti cristiani, lungo il tempo, di godere di uno spazio prezioso attraverso cui mantenersi fedele e corrispondere con gratitudine ai benefici ricevuti».
Il cammino di fede
Perché la chiesa della Sassella è da sempre stata ritenuta santuario «dagli umili devoti di Maria, che lo hanno identificato quale presidio prezioso per il loro cammino di fede dentro le circostanze, liete e tristi, che si sono via via succedute lungo i secoli», ha ricordato il vescovo Oscar, che già lo scorso venerdì aveva firmato il decreto canonico per l’erezione a santuario.
La celebrazione è iniziata all’esterno della chiesa, sotto il porticato che a fine Seicento è stato aggiunto all’edificio di epoca rinascimentale di cui lo scorso 2 febbraio sono stati celebrati i cinquecento anni di consacrazione.
Attorniato dai concelebranti, con tutti i preti della Comunità pastorale e dell’Istituto salesiano cittadino presenti, il vescovo Oscar ha invocato «la presenza materna della Vergine» che «accolse nel cuore e nel grembo il Verbo di Dio, lasciandosi guidare dall’opera dello Spirito Santo», perché «ci insegni ad essere docili alla voce divina e all’azione della misericordia».
Nel decreto canonico di erezione, letto dall’arciprete, don Christian Bricola, è stata sottolineata la nuova dedicazione della chiesa di Santa Maria della Sassella, Porta della Misericordia.
«La Beata Vergine Maria - ha scritto nel documento monsignor Cantoni - rifulge come Luce splendida che la Misericordia manda da sempre tra gli uomini per riportarli a Cristo, suo Figlio, e quindi immetterli nel cuore della misericordia.
Offro così alla Chiesa un terzo santuario diocesano volto a richiamare la nostra attenzione, fin dal nome, sul dono della Misericordia di Dio, di cui siamo chiamati a essere testimoni e annunciatori, che deve guidare i nostri passi».
L’invito alla Diocesi
Da qui l’invito all’intera Diocesi, «da secoli aralda della Divina Misericordia, a guardare con fede e affetto a questo nuovo santuario diocesano. A Maria ci affidiamo affinché la nostra Chiesa, dai monti alla pianura, sia sempre più unita e concorde, salda nelle fede, ardente di speranza e operosa nella carità».
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