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Domenica 19 Agosto 2012
La Sagra dei Crotti
"caccia" Madesimo
E' polemica sulla presenza della località in quota, "salva" grazie alle parrocchie
Sul depliant della manifestazione, infatti, l'associazione madesimina avrebbe dovuto gestire in prima persona il crotto privato "Bossi". Ora si apprende che la partecipazione della località turistica della Valle Spluga è stata ammessa solo a condizione che sia un altro ente a figurare sulla carta e così a presenziare alla Sagra in nome e per conto del Consorzio saranno le parrocchie di Madesimo e Isola.
Un pasticcio - per qualcuno un tentativo di boicottaggio - che rischia di trasformarsi ora nell'ennesimo incidente diplomatico tra Madesimo e il fondovalle; tra il Consorzio turistico di Chiavenna e quello in quota, sempre meno disposto a tollerare ingerenze e pressioni politiche generate da invidie campanilistiche.
Qualcuno, insomma, non ha digerito la partecipazione madesimina alla Sagra e ha alzato la voce. La motivazione fornita dal presidente del Comitato Sagra è quella di un ostacolo di natura tecnico-fiscale. Il Consorzio di Madesimo ha partita Iva e quindi, pur non avendo lo scopo di lucro nello statuto, non è stato considerato una associazione di volontariato come tutte le altre che partecipano alla rassegna.
«Non voglio entrare nelle polemiche degli ultimi mesi - commenta il presidente del comitato Lucio Lorenzini alle prese con la prima vera grana della sua gestione - perché non hanno nulla a che vedere con la Sagra. E io di quella mi occupo. La soluzione che abbiamo trovato penso che possa accontentare tutti. Per quanto mi riguarda la questione si chiude qui e spero che i pochi giorni che mancano all'inaugurazione della Sagra dimostrino che c'è unità».
Si limita a una considerazione generale, invece, il direttore del Consorzio Turistico di Madesimo. Ma è una considerazione decisamente pesante su tutto il sistema valchiavennasco che sovrintende alle decisioni in materia di turismo: «Non sto seguendo direttamente la questione della Sagra dei Crotti, di cui sono informato solo nelle linee generali - spiega il direttore Francesco Comotti - e quindi non entro nel merito specifico. Quello che posso dire dopo alcuni mesi di lavoro in Valchiavenna è che trovo incredibile e vergognoso il clima di scarsa collaborazione esistente tra coloro che a vario titolo si occupano di turismo. Una situazione allucinante agli occhi di chi viene da fuori. Se continuiamo così fra pochi anni non ci sarà più nessun turismo sul quale darsi battaglia. Saremo destinati a scomparire».
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