La ripresa c’è ma è debole
«Riforme per la crescita»
Confindustria: la richiesta degli imprenditori per sostenere le attività. Dati positivi, crescono gli ordini. Galbusera: «Rilanciamo la competitività».
I dati di maggio sono favorevoli, ma non basta. Perché «al Paese servono le riforme e a livello locale c’è bisogno di riassetto istituzionale: sono passaggi fondamentali per rilanciare la competitività».
Non ha dubbi Cristina Galbusera, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, dopo la diffusione delle analisi elaborate dal Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como.
Risultati che mostrano, rispetto ad aprile, uno scenario con indicatori associati a domanda, attività̀ produttiva e fatturato in fase favorevole, dove l’incidenza dei giudizi di crescita è superiore a quelli di riduzione. Gli ordini crescono sul mercato interno per circa il 40% del campione, a fronte di un rallentamento comunicato dal 24,3% delle aziende.
Sul fronte dell’export prevale invece la stabilità della domanda (46,4%). L’attività̀ produttiva risulta in crescita per circa un’azienda su tre (32,6%) e stabile per il 46% del campione. In questo contesto, l’utilizzo medio degli impianti produttivi si attesta al 63,4% della capacità totale, in ribasso rispetto alla precedente edizione dell’Osservatorio.
Il fatturato è̀ principalmente caratterizzato da indicazioni di crescita, segnalate dal 42,5% delle aziende, mentre i casi di riduzione delle vendite interessano il 29,2% del campione. Sul versante delle aspettative per le prossime settimane il giudizio prevalente è di stabilità̀. Il quadro di sostanziale mantenimento dei livelli è ulteriormente rafforzato dal bilanciamento tra le indicazioni di crescita e di riduzione. Le imprese, tuttavia, comunicano anche alcune criticità, principalmente legate alla ridotta visibilità̀ degli ordini e alle situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti.
Per un’azienda su due (50,5%) il portafoglio ordini copre un orizzonte temporale di poche settimane. Sempre più̀ di un’impresa su due (54,5%) comunica di dover fronteggiare situazioni di insolvenza e ritardi nei pagamenti. Anche sul versante dei costi delle materie prime si rilevano aumenti per circa un’impresa su quattro. I giudizi sullo scenario occupazionale delineano un quadro diffusamente stabile.
«Il Paese ha bisogno del completamento delle riforme strutturali - continua Cristina Galbusera -. È inoltre fondamentale, anche per il livello territoriale, che il riassetto istituzionale in atto divenga un’occasione da sfruttare per mantenere la centralità̀ e rilanciare la competitività. Come ho già̀ avuto modo di sottolineare in occasione della nostra assemblea, è̀importante che si operi secondo un disegno organico che, nel rivedere la presenza di soggetti e funzioni, risponda a una strategia di interesse comune».
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