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Sabato 16 Febbraio 2013
La Rigamonti a Brescia
Chiude a Calolziocorte
Il sito di Calolziocorte del Catenificio Rigamonti è stato chiuso. L'azienda - fondata a Lecco nel 1929 - ha trasferito la produzione a Brescia.
L'impresa è specializzata nella realizzazione di catene speciali, per uso agricolo, nautico e accessori di altissima qualità. Da qualche settimana la proprietà, per contenere i costi e le perdite derivanti da un investimento eccessivo rispetto alle prospettive del mercato, ha dovuto chiudere l'unità di Calolziocorte e trasferirla a Travagliato, nel bresciano, dove da molti anni esiste un secondo stabilimento che ha una ventina di dipendenti.
L'impresa, che prima della crisi manteneva una piccola unità produttiva a Monte Marenzo, con annesso un magazzino e l'unità amministrativa, nel 2008 ha deciso di avviare un imponente piano di espansione industriale. Rigamonti aveva così deciso di ritirare da una procedura concorsuale la Italcatene di località Bione e di avviare un nuovo stabilimento in via San Rocco di Calolziocorte per concretizzare il suo sogno, cioè mettere in atto una produzione industriale di catene.
«L'investimento economico era stato rilevante - ricorda Marco Parrella della Cisl - L'azienda aveva investito parecchio denaro per installare linee di zincatura nuovissime, per potenziare l'impianto elettrico, rendendolo adeguato ai pesanti macchinari, i posti di lavoro creati erano oltre cinquanta». Un grande progetto che si è tuttavia scontrato con la gelata recessiva.
«A malincuore possiamo dire che è stato fatto "il passo più lungo della gamba" e che la crisi sopraggiunta nel 2008 ha bruciato qualsiasi possibilità di espansione industriale, vanificando gli investimenti e gli sforzi industriali».
Infatti la produzione è durata poco, meno di due anni, la Italcatene è tornata alla procedura concorsuale, il sito di Monte Marenzo è stato ceduto, mentre la nuova unità produttiva di Calolziocorte è stata smantellata e i cinquanta dipendenti lecchesi sono per lo più entrati in mobilità, mentre qualcuno è stato trasferito a Brescia.
Nel 2012, il catenificio Rigamonti ha venduto le nuove linee produttive, la produzione è tornata a Brescia, mentre nel lecchese era rimasta un'unità amministrativa e un magazzino. «Alla fine dell'anno scorso anche questo presidio è stato chiuso - dice Parrella - secondo la proprietà i costi erano diventati insostenibili ed era necessario ridurre ulteriormente le spese per rientrare dall'ingente spesa dell'investimento non andato a buon fine. Oggi i dipendenti lecchesi della Rigamonti sono circa sei e sono stati trasferiti nella sede di Brescia.
«A Calolziocorte non rimane più nulla del catenificio Rigamonti, ma abbiamo ancora la speranza che, essendo il titolare lecchese, quando ci sarà la ripresa economica deciderà di riportare qui parte della produzione». La proprietà, contatta telefonicamente, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
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