Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 21 Novembre 2013
La rete ospedaliera
Progetti sotto esame
Il confronto ieri tra Azienda, Cgil, Cisl e Uil - L’Aovv: «Il nodo da sciogliere è Morbegno» - I sindacati: «Potenziamo l’attività diagnostica»
È positivo il bilancio delle forze sindacali che hanno chiesto e ottenuto di poter discutere della riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale coi vertici dell’Aovv. Giocondo Cerri, Ettore Armanasco e Claudio Bottà per la Cgil, Marco Contessa e Cristiano Mazzucotelli per la Cisl, e Luigi Mescia per la Uil, hanno apprezzato il fatto di essere stati convocati «per fare il punto sullo stato dell’arte del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera presentato nel 2011 dall’allora direttore generale Luigi Gianola - sottolineano -, e di aver ottenuto risposte esaurienti, così come siamo soddisfatti dell’intenzione dei vertici dell’Aovv di spingere per la riconvocazione del tavolo istituzionale provinciale sulla sanità al palo da tempo. Così come ci sembra serio l’approccio aziendale di voler riconsiderare alcune scelte strategiche in ragione dei cambiamenti di scenario intervenuti nella sanità provinciale in questi ultimi due anni».
E l’attenzione è incentrata soprattutto sul polo morbegnese rispetto al quale «la direzione aziendale - dicono all’unisono i rappresentanti dei sindacati confederali - chiede se abbia senso realizzare il nuovo blocco operatorio destinato agli interventi nell’ambito dell’oculistica e dell’odontostomatologia, come previsto dal Piano, o se sia più saggio ripensare il progetto, per esempio, potenziando fortemente l’attività diagnostica».
Si tratta di un passaggio nodale, motivato dalla necessità di capire quale possa essere il destino dell’ospedale di Morbegno. Il tutto con riferimento a quanto si sta muovendo in Morbegno e limitrofi in ambito sanitario, con particolare riguardo alla realtà in divenire di Roncaglia di Civo dove c’è chi ipotizza si dia corso a una realtà privata anche per acuti per quanto, al momento, di accreditamenti non si parli.
E, al pari, a spingere la direzione aziendale nel senso di una revisione della destinazione dell’ospedale di Morbegno, vi è anche il fatto che resta da ultimare il mega blocco operatorio di Sondrio, forte di otto sale previste come ultramoderne, ma, al momento, ancora del tutto vuote e su cui occorre investire, e parecchio, per dotarle degli arredi di ultima generazione che necessitano.
«Un blocco operatorio che potrebbe finalmente diventare funzionante nella seconda metà del 2014 - precisano le parti sindacali - dal momento che, entro fine maggio del prossimo anno, è prevista l’effettuazione del collaudo strutturale».
A quel punto si avrebbe a disposizione una struttura in grado di ospitare più interventi, di cui l’esigenza di una riflessione sull’ulteriore investimento su Morbegno. «Al pari si sta facendo una riflessione - confermano i rappresentanti sindacali - anche sull’opportunità di dar corso al faraonico progetto di sistemazione del Pronto Soccorso di Sondrio, fermo restando che un intervento in questo settore si impone, ma potrebbe essere ripensato in chiave altrettanto funzionale, ma meno “imponente”. Mentre resta l’impegno a risolvere il nodo della sicurezza all’ospedale di Sondrio dove non ancora tutti i padiglioni sono stati fatti oggetto degli interventi di messa a norma strutturale e degli impianti necessari».
Infine, Sondalo «dove saranno appaltati a breve i lavori per la sistemazione del reparto chirurgico e del reparto all’interno del quale - dicono i sindacati - verranno spostati non solo il Centro Dialisi di Bormio, ma anche quello di Tirano, diversamente da quanto previsto dal Piano».
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