Cronaca / Circondario
Giovedì 06 Marzo 2014
La pubblicità progresso?
Qui la fanno gli studenti
Sui muri di Valmadrera i manifesti con protagonisti gli alunni
No alla violenza: per l’8 marzo un’iniziativa con pochi precedenti
L’impatto è forte: una ragazzina con l’occhio tumefatto, accanto all’immagine di un compagno, ferito anch’egli; chi dei due sarà davvero caduto dalla bici?
Lo slogan rimanda all’attualissimo dramma della violenza di genere e alle frequenti circostanze in cui dev’essere per giunta celata dalle donne, per paura di ritorsioni maggiori. Alla vigilia ormai dell’8 marzo le bambine delle scuole di Valmadrera, in collaborazione – va detto – coi coetanei maschi, con gli insegnanti e col Comune firmano una campagna pubblicitaria con pochi (o zero) precedenti in Italia: i manifesti che i valmadreresi vedranno comparire in queste stesse ore sui muri sono il frutto di un progetto didattico attuato dall’istituto comprensivo, col sostegno dell’assessore (non a caso, donna) all’Istruzione Raffaella Brioni.
Due sono stati i soggetti prescelti, tra i molti ideati e interpretati dagli alunni (che hanno così vestito i panni sia d’ideatori della campagna, sia di provetti attori). Toccato il tasto doloroso delle violenza di genere, i ragazzi compaiono anche nel manifesto che mette il dito nella piaga culturale: la donna – cioè, una compagna - in bilico tra angelo e diavolo così come viene vista e trattata, esaltata o dannata, ai quattro angoli del pianeta.
Ecco il risultato del laboratorio multimediale attuato dalla scuola che, in realtà, ha prodotto addirittura trenta «manifesti di comunicazione sociale, su diversi e importanti temi; il laboratorio – spiegano dall’istituto - ha visto impegnati i bambini e le bambine delle tre classi quinte della primaria. Obiettivo del percorso è stato quello di comprendere il linguaggio della comunicazione sociale e provare a realizzare dei manifesti su temi di particolare rilevanza per i bambini. “Imparare facendo” è stato il motto di questa attività che li ha coinvolti in un complesso percorso di crescita e formazione. Il laboratorio – proseguono - è stato ideato e realizzato dal docente esperto Girolamo Macina, media-educator. Il coordinamento didattico è stato curato dalle insegnanti che hanno saputo coniugare questa attività così poco ortodossa con la normale programmazione curriculare.
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