
Cronaca / Lecco città
Giovedì 03 Dicembre 2015
La Provincia paga 50 mila euro
per rispettare il patto di stabilità
Aveva ritardato un pagamento dei lavori della Lecco-Bergamo. Ma l’azienda ha fatto ricorso e ha vinto. E adesso ha preteso gli interessi
Cinquantamila euro di interessi extra per un ritardato pagamento motivato dalla necessità di non sforare il patto di stabilità: la Provincia ha perso anche il secondo grado di giudizio e, rinunciando a proseguire, si rassegna a perdere una somma consistente, soprattutto di questi tempi.
La conferma è arrivata in occasione del consiglio provinciale di lunedì sera, presieduto dal vicepresidente Giuseppe Scaccabarozzi per l’assenza del presidente Flavio Polano, a Roma per impegni istituzionali.
La questione è relativa al ritardo con cui, un anno fa, era stata pagata una fattura da quasi 8 milioni di euro all’azienda MBM Spa di Sommacampagna, per interventi effettuati nell’ambito della variante in galleria alla Lecco – Bergamo. «Il debito – ha informato Scaccabarozzi, illustrando gli ultimi risvolti della vicenda che ha comportato un ulteriore debito fuori bilancio per quasi 6mila euro in relazione alle spese legali sostenute – risale al 27 novembre 2014. In quella circostanza l’ente aveva stabilito di rinviare di qualche mese il versamento per non uscire dal patto di stabilità, ma l’azienda aveva fatto ricorso».
Ricorso che era stato accolto positivamente dal giudice, che difatti aveva inviato a Villa Locatelli un decreto ingiuntivo con cui si intimava di pagare interessi per il ritardato pagamento pari a oltre 51mila euro.
«Abbiamo pagato subito, ma contemporaneamente abbiamo presentato opposizione in giudizio, per rientrare di questi fondi – ha aggiunto l’amministratore -. A distanza di circa un anno, il giudice ha respinto la nostra opposizione e ci ha condannati al pagamento delle spese legali più Iva (per 5.795,62 euro, ndr.), in quanto “l’esigenza di rispettare il patto di stabilità non giustifica ritardati pagamenti da parte di una Pubblica amministrazione. Tale esigenza non può pregiudicare i diritti delle parti private che contrattano con le istituzioni».
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