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Mercoledì 03 Aprile 2013
La morte di Invernizzi
Profondo cordoglio
«Come amici, colleghi e componenti della Società scientifica della medicina generale italiana lo ricorderemo sempre quale persona di profonda umanità e di grande competenza professionale e scientifica e crediamo che questa fotografia, che lo ritrae sorridente ed impegnato nell'appassionato lavoro di raccolta dei dati sul campo, sia il miglior tributo al suo ricordo»
«Come amici, colleghi e componenti della Società scientifica della medicina generale italiana lo ricorderemo sempre quale persona di profonda umanità e di grande competenza professionale e scientifica e crediamo che questa fotografia, che lo ritrae sorridente ed impegnato nell'appassionato lavoro di raccolta dei dati sul campo, sia il miglior tributo al suo ricordo».
Sono i colleghi i primi a voler ricordare Giovanni Invernizzi, i cui funerali si sono tenuti oggi alle 15 nella chiesa parrocchiale di Prata partendo dall'abitazione. «Giovanni Invernizzi operava da tempo oltre che come apprezzato medico di famiglia, anche come ricercatore impegnato nel campo degli effetti sulla salute delle polveri sottili di varia natura antropica. Numerosi erano i contatti da lui tenuti con molte realtà scientifiche nazionali e internazionali, tra le quali il gruppo di ricercatori sulle polveri sottili di Los Angeles. Dopo aver dedicato molto del suo impegno professionale agli effetti nocivi del fumo di sigaretta sui fumatori e a quelli del fumo passivo sui soggetti non fumatori, più recentemente aveva rivolto i suoi interessi ai problemi delle polveri sottili legate all'inquinamento urbano».
Ma Invernizzi non era solo un medico. Forte anche il suo impegno all'interno del mondo politico-istituzionale. Aveva ricoperto, infatti, l'incarico di assessore ai servizi sociali nell'amministrazione comunale di Prata Camportaccio guidata dal sindaco <+nero>Guido Pasini <+tondo>dal 1990 al 1995.
«La morte di Giovanni lascia un vuoto difficile da misurare sia dal punto di vista umano sia professionale, come possono testimoniare i suoi pazienti. Un punto di riferimento per la comunità di Prata per il suo spessore e la sua capacità di dialogare spaziando con modestia su moltissimi argomenti. Come amico ho potuto conoscerlo bene durante la nostra esperienza amministrativa in cui ci siamo impegnati con entusiasmo in numerose iniziative. Il suo contributo fu di grande importanza e, per me, di grande aiuto. Ero un sindaco giovanissimo e i suoi consigli sono stati fondamentali per crescere. Era il primo tra gli eletti e, quindi, quello con più diritti a fare il sindaco, fu proprio lui a indicarmi come primo cittadino».
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